Sentieri d’autore ai piedi del Cervino Due giornate nel ricordo di Bonatti
Torna a Valtournenche la rassegna “Sentieri d’autore ai piedi del Cervino” . Le tradizionali giornate dell’officina culturale “Alpes per Cervinia”, in questa edizione 2021, proporranno idee ed esperienze già in uso ma con un nuovo sguardo sulla montagna e sul paesaggio del Cervino, affidandosi ancora una volta a testimoni d’eccellenza che hanno fatto dell’esplorazione, del rapporto con la natura e con il paesaggio e dell’arte l’elemento centrale del loro pensiero e della loro professione.
Martedì prossimo, 17 agosto, alle 20.45, il centro congressi di Valtournenche ospiterà la serata “Walter Bonatti: dal Cervino all'esplorazione”. Un incontro dedicato al grande alpinista ed esploratore tra racconti, immagini, filmati, narrazioni inedite nel decennale della scomparsa in compagnia dei curatori della mostra “Walter Bonatti. Stati di grazia” e con il direttore del Museo Nazionale della Montagna Duca degli Abruzzi di Torino Daniela Berta. La partecipazione è libera e gratuita ma è necessaria la prenotazione scrivendo a prenotazioni@alpesorg.com o telefonando al 333 7721764.
La rassegna proseguirà il giorno successivo - mercoledì 18 agosto - con l’evento “Paesaggi remoti: arte ed esplorazione ai piedi del Cervino” Alle 9 è previsto il ritrovo alla stazione di partenza degli impianti di risalita di Breuil Cervinia: si salirà poi con la funivia al Plateau Rosà, allo storico rifugio Guide del Cervino dove, a quota 3.500 metri, verrà posta simbolicamente un’opera di Alessandro Busci che richiama l’attuale personale dell’artista ospitata al polo museale del Forte di Bard intuitolata “Blucervino”, alla presenza del curatore Luciano Bolzoni.
Alle 10.30 è poi in programma il ritrovo alla stazione di Plan Maison per il “cammino d’autore” con Roberto Mantovani e Angelo Ponta, con una narrazione in cammino ai piedi del Cervino verso il paese. Il protagonista sarà ancora Walter Bonatti, la famosa prima scalata in solitaria alla parete nord della Gran Becca, il suo rapporto con l’alpinismo e la decisione di abbandonare l’alpinismo estremo e professionale per dedicarsi all’esplorazione grazie alla quale si aprì anche una diversa visione del mondo.