Montagne dolci 1. Salire in montagna. Sì, però …

Montagne dolci 1. Salire in montagna. Sì, però …
Pubblicato:
Aggiornato:

Montagne dolci 1. Salire in montagna. Sì, però …

Caro Mercalli, i tuoi libri sono sempre molto appassionanti. Confesso che mi hanno anche spinto a cambiare qualche comportamento quotidiano, piccole cose ovviamente, che non salveranno il mondo, ma almeno ti fanno sentire un po’ meno in colpa.

Pienamente d’accordo sui principi di fondo. La terra si sta pericolosamente riscaldando e sembra proprio essere tutta colpa nostra. Per far crescere il PIL, ma anche per far sopravvivere quasi otto miliardi di persone, produciamo sempre più CO2. Corriamo ciechi verso un precipizio che si chiama riscaldamento climatico. Ce lo hanno detto in tutti i modi (di questi giorni è l’ultimo Rapporto ONU sul clima, davvero codice rosso), ma le conseguenze ci sembrano lontane: 2050, 2100, nessuno di noi sarà più, quindi, ci penserà qualcun altro.

Il grosso problema degli ecologisti è che hanno ragione, ma, al momento, sembrano impegnati in una battaglia persa. Come si fa convincere una famiglia che non ce la fa ad arrivare alla fine del mese a preoccuparsi per lo scioglimento dei ghiacci polari? Purtroppo non combattono solo contro l’avidità di un gruppo di ottusi padroni, ma contro gli operai delle fabbriche per i quali il mantenimento del posto di lavoro viene prima dell’inquinamento, con i consigli di amministrazione delle aziende che devono rendere conto ai risparmiatori (compresi i nostri quattro soldi in banca che vorremmo veder crescere). Combattono contro i meccanismi stessi della democrazia. Come dici giustamente nel tuo libro precedente Non c’è più tempo (Einaudi 2018), nel capitolo “Se fossi presidente del Consiglio”, nessun politico verrebbe eletto promettendo la decrescita economica e nessuno verrebbe rieletto mettendo in pratica una minima parte dei tuoi buoni propositi. Ci vorrebbe allora una dittatura di illuminati, cosa che nella storia non si è mai vista, oppure una tale serie di catastrofi ravvicinate da spaventare davvero tutti. A meno che …

Ma andiamo con ordine. Salire in montagna. Prendere quota per sfuggire al riscaldamento globale (Einaudi 2020) è l’appassionante romanzo dell’acquisto e ristrutturazione di una casa di montagna del Settecento nella piccola borgata di Vazon, una ventina di case, a 1650 metri, sopra Oulx, con strada spesso impraticabile. Una scelta meditata e coraggiosa “per godersi ancora dell’estate senza bisogno del condizionatore, per coltivare un orto in montagna, per vedere ancora la neve”. Ma tutto sembra remare contro.

I locali, intanto, molto diffidenti, a dir poco, verso chi arriva da fuori. Gli uffici tecnici dei comuni che paiono creati apposta per stroncare ogni migliore intenzione. Vincoli architettonici e paesaggistici che sembrano studiati per costringerti ad abbattere e ricostruire in cemento. Una legislazione che, in barba all’articolo 44 della Costituzione e ai mille Convegni-Convenzioni-Progetti-Manifesti per la tutela e lo sviluppo della montagna, pone “limiti tanti, facilitazioni nessuna”. Un viaggio da incubo, fra uffici tecnici, relazioni, perizie, pareri, carte da bollo, permessi, controlli, procedure, rinvii. Ma anche un manuale di ristrutturazione ecologica, con tanti consigli utili, dall’isolamento termico all’orto di montagna, dall’approvvigionamento idrico all’autosufficienza energetica. Un libro davvero utile a tutti quelli che vivono o intendono andare a vivere in montagna.

Vorrei però segnalare alcune ulteriori difficoltà che forse non riguardano il tuo caso, ma di certo impediscono a molti una scelta coraggiosa come la tua.

L’età. Finché si è giovani e forti cinquecento metri a piedi per tornare a casa quando la strada è bloccata possono anche essere salutari. Ma quando i segni del tempo incominciano ad apparire, il fiato a mancare e le gambe a muoversi incerte? Da giovani non ci si pensa, ma poi si incomincia a scrutare dov’è la farmacia o il pronto soccorso più vicino.

I figli. Con un po’ di organizzazione con la scuola primaria te la cavi ancora e, fin che sono piccoli, forse, come dici tu, “la bellezza della montagna è sufficiente”. A quindici anni però te la fanno pagare. Non c’è più solo la scuola, ci sono gli amici, le feste, il calcio, la piscina, i fidanzati … la sera! Quando poi avranno la moto o la macchina, e non saranno ancora andati via di casa, hai finito di dormire la notte.

Il bacino di possibili nuovi montanari si restringe, ma comunque, se sei sano e senza figli, si può anche fare.

C’è però un’altra questione che mi inquieta. Ho letto tutto d’un fiato il tuo libro non solo perché è scorrevole, utile e anche divertente, ma perché mi aspettavo che alla fine ci dicessi più o meno quanto è costata tutta l’operazione. Non nei dettagli naturalmente, capisco la privacy, non sono l’Agenzia delle Entrate, ma vorrei tanto sapere chi se la può permettere una scelta del genere. Perché se l’ecologismo è un lusso per ricchi, la battaglia è persa in partenza. Se la verdura “biologica” a chilometro zero costa il triplo di quella al discount non c’è partita. La soluzione al riscaldamento globale non può essere andare in America in barca a vela. Ci sta come spot pubblicitario, ma se si vuole salvare il mondo ci vuole una progettualità vincente.

Non ci credo più nelle virtù pedagogiche della letteratura (nemmeno della televisione e tantomeno di internet). Non credo che le scelte etiche possano sconfiggere gli interessi. Che l’umanità possa rinunciare all’uovo oggi per la gallina che forse i nipoti mangeranno domani. Come tutti gli ideali che hanno cercato di contrastare la natura umana, l’ecologismo rischia di rimanere un libro dei sogni. La scelta etica di un’aristocrazia illuminata.

A meno che l’ecologico non riesca ad abbattere i costi e diventare competitivo. Quando avremo l’auto elettrica al costo del diesel la prenderemo tutti (e se poi proprio qualcuno vuole la Ferrari lo massacriamo di tasse). Ci sono due vie da percorrere: tassare pesantemente chi nuoce all’ambiente e investire molto nella ricerca scientifica. Quando ristrutturare una vecchia casa costerà meno che costruirne una nuova, forse potrai diventare presidente del Consiglio.

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930