“No al Green pass”, nuova protesta
Circa 60 persone si sono ritrovate, nel pomeriggio di giovedì scorso, 5 agosto, tra il tendone dell'Atelier des Métiers e l'ingresso dell'Hotel del Etats ad Aosta, senza indossare la mascherina e senza rispettare il distanziamento interpersonale per manifestare, ancora una volta, contro l’introduzione del Green pass. Precedentemente, il gruppo, che fa riferimento al movimento politico “Italexit per l'Italia”, ha organizzato una petizione contro la normativa ritenuta «In contrasto con principi e norme nazionali e sovranazionale», dichiarando «Un grande risultato» con «Più di 900 firme» raccolte. La manifestazione, annunciata sui social per le 19, è partita poi tre quarti d'ora dopo, sotto il controllo degli agenti della Digos e della Polizia Scientifica della Questura di Aosta che hanno evitato, insieme ai colleghi della Squadra Mobile e del Gruppo di Aosta della Guardia di Finanza, che il gruppetto uscisse dal centro storico.
Nonostante la presenza di diversi turisti e residenti a godersi un tranquillo aperitivo o una cena nei dehors delle vie del centro storico, i manifestanti hanno proseguito nel loro intento, al grido di «No Green pass, libertà» e poi «Giù le mani dai bambini». Da piazza Chanoux sono arrivati all'Arco d'Augusto, per poi tornare indietro, giungere in piazza della Repubblica e concludere nuovamente nella piazza centrale, abbracciandosi per l'ottimo risultato ottenuto e dando appuntamento ad oggi, sabato 7 agosto, dove per le 17.30 è stata annunciata, sempre in piazza Chanoux, un'altra protesta.
Due altre giornate di raccolta firme sono state organizzate sabato 14 agosto al mercato di Pont-St-Martin dalle 7.30 alle 13 e ad Aosta, nella piazzetta Des Franchises dalle 16.30 alle 20.
C'è da segnalare una spaccatura tra i gruppi novax operanti in Valle d'Aosta. Il Comitato valdostano per la tutela dei diritti umani e costituzionali, sui social, si dice «Estraneo all’organizzazione della manifestazione» annunciata per oggi, sabato 7, «Ed ignaro di chi sia il promotore della stessa». Siccome «I padroni del vapore cercano in tutti i modi di creare divisioni e tensioni tra la popolazione per poter poi giustificare una reazione violenta da parte delle autorità», bisogna quindi evitare di parlare con i giornalisti: «La stampa cerca in tutti i modi di screditarci e le nostre dichiarazioni possono essere manipolate per screditare tutto il movimento».
«La nostra risolutezza e i nostri valori vanno sempre portati avanti con determinazione tutti i giorni della nostra vita - conclude la nota del Comitato - la nostra battaglia è appena iniziata, ma il nostro cuore e la nostra anima ci dicono che sarà il bene a prevalere!».