Cogne, sulla stagione turistica la paura dei Green pass

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“Non abbiamo mai vissuto a Cogne una situazione del genere, il last minute non esisteva. Luglio e agosto sono sempre stati una certezza per il nostro settore, adesso non è più così”. Queste parole espresse dal delegato Adava Ivo Charrère esprimono bene la situazione che si sta vivendo nella vallata del Gran Paradiso in questi giorni di fine luglio, dove alla vigilia del mese clou della stagione estiva non si sa ancora quello che succederà. Tutto a causa, come è intuibile, dei Green pass. Se già luglio è stato al di sotto delle aspettative in quasi tutto le strutture - niente di paragonabile all’anno scorso, vuoi per una meteo incerta, vuoi per una minore disponibilità economica delle famiglie - agosto si apre all’insegna dell’incertezza.

“Personalmente sono al completo fino al 23 agosto - evidenzia Ivo Charrère, che gestisce il Residence Au Vieux Grenier - ma la mia è una piccola struttura, si fa presto a riempire. Diversa la situazione per gli hotel. Dopo le ultime notizie sui Green pass in molti si sono spaventati e hanno iniziato a disdire. Noi cosa dovremmo fare? I vigili sanitari per garantire che tutto sia in regola? E al bancone del bar si può consumare liberamente e seduti al tavolino no? Ora, come tutti, stiamo aspettando che si chiariscano un po’ di cose”.

Lo sfogo di Ivo Charrère non è un caso isolato. Il Petit Hotel è un family hotel di 33 camere e da ormai qualche anno si è specializzato in un target specifico: le famiglie con bambini. Anche qui gli animi sono tutt’altro che sereni in questi giorni. “Stiamo ricevendo tantissime disdette. - conferma Lea Cavagnet, che con i fratelli Andrea e Enrico si occupa dell’albergo di famiglia - Del resto in televisione non si parla altro che di Green pass e le famiglie piuttosto che fare vaccinare i propri figli o sostenere costi esosi per i tamponi preferiscono fare altre scelte, andare in un alloggio oppure scegliere il camper. Già il mese di luglio non era andato benissimo, la gente comunque ha minori disponibilità economiche e agosto non si prospetta buono con questi presupposti, considerando che per noi, come in tutta la Valle d’Aosta, il 29 agosto finisce praticamente la stagione. Non abbiamo mai vissuto una situazione simile. C’è anche il problema dei dipendenti, cosa possiamo fare ora che vediamo il lavoro diminuire? Dal Governo sono state prese decisioni troppo improvvise”.

“Al momento siamo in linea con gli altri anni, anche se a luglio in effetti si è vista in paese un’atmosfera diversa rispetto alle precedenti stagioni, con meno gente in giro e meno passaggio. - spiega Stefano Gilliavod che gestisce con la famiglia il rinnovato Hotel Miramonti - La nostra è una clientela varia, e per il momento qualche cancellazione è arrivata soprattutto da parte degli stranieri. Noi siamo stati ligi alle regole e abbiamo contattato tutti i clienti che avevano prenotato ad agosto spiegando quali sono le nuove normative ora in vigore. Devo dire che la maggior parte ha capito. Siamo stanchi anche noi di questa situazione, ma crediamo che sia giusto andare avanti così. Per il momento ad agosto abbiamo ancora qualche disponibilità, ma siano fiduciosi di poter arrivare al completo. Peraltro in questa prima parte di stagione i nostri clienti, e non solo, hanno apprezzato i lavori di ristrutturazione che sono stati fatti nel corso dell’ultimo anno: entra molta più gente, siamo contenti”.

“A luglio di gente se ne è vista, anche se meno dell’anno scorso, quando avevamo vissuto un vero e proprio boom dopo le riaperture. - dichiara Christine Cavagnet dell’Herbetet hotel di Valnontey - Quest’anno però abbiamo notato il ritorno degli stranieri, saliti del 40 per cento rispetto all’anno scorso, quando però erano calati del 50 per cento rispetto al 2019. Sono turisti stranieri di prossimità, in particolare belgi, mentre ovviamente sono del tutto assenti quelli provenienti da zona più lontane come Stati Uniti e Medio Oriente. Gli italiani si sono fatti vivi soprattutto nei fine settimana. Per agosto non sono così pessimista, anche se in effetti qualche disdetta è arrivata. Il problema è che, a una settimana dall’entrata in vigore del nuovo decreto, non abbiamo ancora certezza. Il nostro lavoro è fare accoglienza, non ci si addice il ruolo di pubblici ufficiali”

Le strutture che probabilmente non avranno problemi ad agosto saranno gli agriturismi. Poche camere, spazi quasi sempre indipendenti, prime colazioni che possono essere consumate anche separatamente. E’ al completo per il mese di agosto (e lo è stato anche nel mese di luglio) l’Etoile du Berger a Lillaz. “Abbiamo riaperto solo l’11 giugno dopo mesi di chiusura - dice Anna Garavaglia, che insieme al marito Liliano Gratton da sette anni gestisce la struttura che dispone di dieci camere in tutto - ma le richieste non sono mancate e per il momento non ci possiamo lamentare”.

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