Jeantet e un podio tutto rossocrociato: “Merito delle condizioni difficili”
La nazionale svizzera di mountain bike è la migliore selezione a livello mondiale: a dimostrarlo i risultati delle gare olimpiche, dove la i rossocrociati hanno monopolizzato il podio della gara femminile con l’oro di Jolanda Neff, l’argento di Sina Frei e il bronzo Linda Indergand mentre al maschile Mathias Flueckiger è finito alle spalle del britannico Tom Pidcock. Dietro alle imprese dei biker elvetici nell’edizione dei Giochi Olimpici di Tokio 2020 c’è però un gran bel pezzo di Valle d’Aosta: il responsabile di tutti i settori e il capo meccanico della squadra elvetica altri non è che Nicolas Jeantet di Sarre, che vanta un brillante passato da atleta, sia nella mountain bike che nel biathlon. Da circa 8 anni Jeantet si è trasferito alla corte della nazionale svizzera, voluto dall’attuate commissario tecnico, l’altoatesino Edmond Telser: da li, ha risalito dal scala gerarchica e, dallo scorso anno, è diventato il responsabile meccanico di tutte le selezioni. Jeantet, impegnato nei giorni scorsi a seguito delle gare di bmx, conferma che “E’ impossibile dire che non siamo contenti, siamo più che felici. Cercando il pelo nell’uovo, però, il quarto posto di Nino Schurter nella prova maschile dell’Xco e la medaglia di legno di Stefan Kung nella cronometro su strada, peraltro a soli 4 decimi dal bronzo, danno un po’ fastidio. Il nostro obiettivo era puntare a una medaglia per disciplina e nella mountain bike a 2 se le condizioni diventavano difficili. Così è successo tra le donne, dove abbiamo fatto tris: la pioggia ha alzato il livello tecnico della gara e soprattutto ha fatto la differenza molto più del solito il giusto set up del mezzo, che abbiamo modificato poco prima della partenza della gara”.