Issime, ispirato a un dipinto esposto al Louvre l’affresco del Giudizio universale sulla facciata della chiesa
La suggestiva facciata affrescata della chiesa parrocchiale di San Giacomo ad Issime, raffigurante il Giudizio universale, realizzata nel 1689 da Paul-François Biondi, pittore ginevrino con bottega ad Aosta, riprende un’incisione fiamminga fatta ad Anversa da Pieter De Jode nel 1615. Quest’ultimo a sua volta si era ispirato, pur rielaborandolo ampiamente, a un dipinto del 1575 attualmente esposto al Louvre di Parigi del pittore manierista Jean Cousin le Jeun. A rivelare la scoperta ieri, venerdì 30 luglio, è stata la storica dell’arte Sandra Barberi durante l’evento “Un dé wir séin gcheen ous lugun a d’sterni (e quindi uscimmo a riveder le stelle, tradotto in töitschu, lingua locale walser) - Una serata con Dante” sul sagrato della chiesa. La serata è stata organizzata dall’associazione Augusta, presieduta da Michele Musso, in collaborazione con la Pro Loco per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante. La manifestazione ha visto pure l’esibizione su musiche di Robert W. Smith dell’orchestra fiati di Issime e Gaby diretta da Davide Enrietti, con le voci narranti di Margherita Barsimi e Lucio Bovo in una serie di “visioni dell’Inferno e del Paradiso”. «Facilmente Paul-François Biondi conosceva quell’incisione - commenta Sandra Barberi - che era stata commissionata per essere donata al Re di Francia ed era composta di 12 fogli, quindi molto dettagliata. Insomma, si trattava di un modello ideale per essere reinterpretato da questo pittore di cui sappiamo poco o nulla. Una vicenda che intendo approfondire con ulteriori studi».