Nelle foto di Jean “Lo Maitre” vive il passato di Ayas
«E’ difficile oggi immaginare come fosse la vita ai tempi del mio bisnonno Jean. Eppure mi porto dentro le storie del passato, come se le avessi vissute, anche se lì non ci sono mai stata». Lo ha detto Martina Domaine domenica scorsa, 25 luglio, alla presentazione della mostra, da lei curata per il terzo anno consecutivo, “Sguardi nel passato - Memorie di Ayas” attraverso le fotografie di Jean Cugnod detto “Lo Maitre”, in collaborazione con l’Avas - Association Valdôtaine Archives Sonores, visitabile nella scuola primaria di Antagnod fino a domenica 15 agosto, tutti i giorni dalle 15.30 alle 19. «Già da bambina amavo andare dalla nonna ad Antagnod e farmi raccontare storie a partire dalle foto della cassapanca. - ha raccontato Martina Domaine - E’ fondamentale portare dentro di sé le radici, non bisogna livellare le peculiarità territoriali. Questa esposizione - e il lavoro che ci sta dietro - mi dà un senso di appartenenza alla comunità di Ayas». Tra le novità di quest’anno, un filmato di 10 minuti, digitalizzato a partire da riprese effettuate da Jean Cugnod con la cinepresa 8 millimetri, e la suddivisione in filoni: dalla vita familiare, alle occasioni pubbliche, agli eventi calamitosi fino ai paesaggi e all’avvento del turismo. Il cultore della storia e delle tradizioni locali Saverio Favre ha scritto le didascalie di alcune foto, aiutando Martina Domaine a riconoscere luoghi, eventi e nomi di persone. «Tutti noi avremmo voluto ammirare Ayas com’era dopo la guerra, ora possiamo farlo grazie alla forza evocatrice di queste immagini che documentano, emozionano e hanno il sapore agrodolce dei ricordi. - ha commentato Saverio Favre - Una volta le foto, oggi banalizzate dai telefonini, avevano una forza pregnante, poiché erano scattate solo in occasioni speciali e solenni, come si nota anche dai volti seri dei protagonisti. Le immagini hanno un ruolo anche nell’indagine antropologica, soprattutto quelle che mostrano le coltivazioni di orzo, segale e frumento, quelle che immortalano le classi - nel 1858 Ayas contava 12 scuole elementari, nel 1913 addirittura 16 -, l’alluvione del 1957, che ha colpito soprattutto Periasc e i villaggi della piana, o i funerali», come quello del 3 settembre 1964 della guida Giancarlo Fosson di Champoluc, precipitato dalla Roccia Nera.