Cime Bianche, sul collegamento è scontro nella maggioranza

Pubblicato:
Aggiornato:

La Monterosa SpA ha affidato un incarico per uno studio preliminare che valuti la fattibilità del collegamento intervallivo di Cime Bianche. Ma sulla vicenda è tensione in maggioranza, con uno scontro in Consiglio Valle tra l'assessore allo Sviluppo economico Luigi Bertschy e l'ex assessora ai Trasporti Chiara Minelli.

A dare notizia dell'incarico è stato il presidente della Regione, Erik Lavevaz, in risposta ad una interpellanza presentata proprio da Chiara Minelli. Lo studio è stato affidato per un costo di 403 mila euro. Lo scontro però si è consumato sul parere che Chiara Minelli aveva richiesto, in qualità di Assessora, all'Avvocatura regionale rispetto all'azione di 7 associazioni ambientaliste che nel 2020 avevano diffidato Monterosa Spa e Regione dal realizzare impianti in Zone di Protezione Speciale, nei siti della Rete Natura 2000. Parere richiesto il 21 dicembre 2020 e che ha avuto risposta («La diffida delle associazioni ambientaliste non pare essere sostenuta da argomentazioni particolarmente pregnanti») nell'aprile 2021. L’assessore Luigi Bertschy si è detto all'oscuro: «La consigliera Minelli si è ben guardata dal dire ai colleghi della giunta di aver ricevuto una risposta dall'Avvocatura che lei aveva interpellato».

«L’Assessore mi ha accusata di non aver informato la Giunta dell'esistenza di un parere dell'avvocatura regionale sullo studio per il collegamento intervallivo Cime Bianche richiesto a dicembre e risalente al mese di aprile. - dichiara Chiara Minelli - In realtà quel parere dell'avvocatura regionale riguardava una diffida delle associazioni ambientaliste ed è arrivato ad aprile a me e contestualmente al Presidente della Regione. Quindi non si può certo dire che volessi e potessi nascondere un parere che era nella mani del Presidente.

«In secondo luogo - prosegue - il parere legale che ho richiesto con l'interpellanza presentata il 9 luglio riguarda un fatto successivo al mese di aprile e cioè la comunicazione del 14 maggio 2021 del Ministero della Transizione ecologica, che ha bloccato il progetto di ampliamento di un impianto sciistico al Terminillo, in una zona assai simile a quella del vallone di Cime Bianche, sottoposta alle stesse stringenti normative nazionali, europee e regionali».

«Il parere legale relativo ai riflessi della decisione del Ministero della Transizione ecologica su Cime Bianche ancora non esiste e non mi sembra dalla risposta ricevuta in Aula che ci sia fretta di acquisirlo. Eppure sarebbe quanto mai opportuno» conclude Chiara Minelli.

«Come ho dichiarato in Consiglio regionale, - afferma dal canto suo l’assessore Luigi Bertschy - non sono stato messo a conoscenza del parere dell'avvocatura regionale sullo studio per il collegamento intervallivo di Cime Bianche, così come gli altri assessori della Giunta regionale. Se si è trattato di una dimenticanza o di una precisa volontà non mi è dato sapere e a questo punto poco mi importa».

«Ritengo questa mancata informazione - prosegue - nei miei confronti e nei confronti del collega Luciano Caveri, che ha la delega alle Società partecipate, un errore che la collega Chiara Minelli poteva riparare dicendo che si era trattato di una dimenticanza. Se invece tenerci all’oscuro è stato un atto voluto, allora non si tratta più di una dimenticanza, ma di una grave scorrettezza nei nostri confronti e nei confronti delle due società».

«L'ex assessora Minelli era in possesso del parere dell’Avvocatura regionale da inizio aprile. - ancora Luigi Bertschy - Il 25 maggio la Minelli dimissionaria e con il Consiglio regionale convocato 24 ore dopo con all’ordine del giorno la presa d’atto delle sue dimissioni, scrive alle società Monterosa e Cervino citando la diffida inviata dai comitati alle società e omettendo completamente il parere dell’Avvocatura regionale. Le società quindi non sono state messe a conoscenza di un’informazione importante nota all’Amministrazione regionale da inizio aprile».

Al di là del battibecco, secondo l’assessore Luigi Bertschy «Ora bisogna affrontare questo dossier con serietà, trasparenza e equilibrio. Da un lato c’è chi nella comunità valdostana e nelle istituzioni è a favore del progetto e vorrebbe approfondire la possibilità del suo sviluppo come avviene in qualsiasi fase di costruzione di un nuovo progetto e la stessa cosa avviene per chi è contrario. La differenza è che i primi cercano di portare avanti un’idea supportata da una maggioranza politica che ha dato un indirizzo i secondi minacciano ogni giorno denunce di ogni tipo. Non è così che si possono affrontare temi di questa complessità anche perché lo studio potrebbe portare a fare anche altre valutazioni sulla tipologia di infrastruttura da realizzare per collegare le vallate o addirittura decidere che non ci sono le condizioni per farlo. La questione è politica - conclude Luigi Bertschy - ed è evidente che Alliance Valdôtaine e Rete Civica su questo progetto sono ormai su strade diverse. Vedremo come di esprimeranno le altre forze politiche e quale ricaduta avrà sul progetto di questa maggioranza».

Tirato in ballo, dice la sua anche Albert Chatrian, coordinatore di Alliance Valdôtaine: «È curioso che Rete Civica attacchi le idee e le scelte politiche di Alliance Valdôtaine, visto che nel 2020 ci si è presentati alla competizione elettorale con programmi e linee politiche distinti e diversi. Curioso, per non dire paradossale, che Rete Civica si occupi più di Alliance di quanto non si preoccupi delle differenze di vedute all’interno del suo stesso gruppo consiliare, con cui ha eletto i suoi rappresentanti in Consiglio Valle. Mi sarei aspettato, viste le criticità emerse, non un attacco agli autonomisti di Alliance Valdôtaine che, si sa, hanno le loro idee, ma una presa di coscienza e un conseguente chiarimento all’interno di Progetto Civico Progressista, che mi sembra piuttosto composito quanto a proposta politica e, soprattutto, mi sarei aspettato una maggiore consapevolezza delle responsabilità connesse ai ruoli assunti all’interno della maggioranza. Ma, come ho già avuto modo di dire, per Alliance Valdôtaine nulla cambia e l’impegno rimane quello di sempre. Con gli altri 5 stiamo lavorando bene e ci piacerebbe incontrare quanto prima il commissario del Pd. Sarebbe interessante capire dove si posiziona Area Democratica. Che si chiariscano tra di loro, ora è importante mettere tutte le energie sulla gestione del Green pass e sulla prossima stagione invernale».

Sulla questione Cime Bianche infine è di ieri pomeriggio la presa di posizione dell’Union Valdôtaine. Nella nota si legge che in questi mesi di legislatura «Gli autonomisti hanno lavorato in stretta collaborazione, partecipando in modo coeso per unirsi alle sintesi sul programma del governo, e cercando di non complicare una situazione già non facile e meno chiara - e ancor meno coesa - in seno a Progetto Civico Progressista, che vede 2 componenti in costante contrasto con i consiglieri del proprio gruppo, dimostrando questa dissonanza a colpi di comunicati stampa e di mozioni e discussioni continue che stanno iniziando a imbarazzarci e, quel che è peggio, sono percepite dalla cittadinanza come grande segnale di instabilità».

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930