Alla Biblioteca di viale Europa scoperto un murale dedicato alla partigiana ed ex internata Ida Desandré

Alla Biblioteca di viale Europa scoperto un murale dedicato alla partigiana ed ex internata Ida Desandré
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Il prossimo autunno la Biblioteca di viale Europa ad Aosta sarà intitolata ufficialmente a Ida Desandré. Il volto e la storia, il suo sorriso e un filo spinato su cui spuntano fiori, sono ora raffigurati sulla facciata ovest dell’edificio in un murale scoperto giovedì scorso, 22 luglio. Il progetto è nato da un'idea congiunta dell'assessore comunale all’Istruzione, alla Cultura e alle Politiche giovanili Samuele Tedesco e dalla vice presidente dell'Anpi regionale Erika Guichardaz. A realizzare l'opera sono stati i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado Eugenia Martinet, che ha la sua sede a poca distanza dalla biblioteca. L’iniziativa è stata inserita nel “Piano scuola estate” dal dirigente scolastico Federico Marchetti ed è stato realizzato dall'insegnante di arte e immagine Salvatore Cosentino, che già durante l'anno scolastico propone agli alunni attività artistiche coinvolgenti e significative, con la collega Silvia Musumarra. «Inizialmente pensavamo coinvolgere i ragazzi dell'ultimo anno, in particolare a quelli che hanno valutato di intraprendere un percorso artistico nella scuola superiore. - racconta il docente Salvatore Cosentino - Dovevano essere una decina di alunni, poi il progetto è stato aperto a tutti e si sono moltiplicati gli iscritti da tutte le classi». Essere in tanti ha permesso di completare l'opera nelle prime settimane di luglio. Hanno partecipato Matilde Sistilli, Matilde Sacchi, Fabio Scopacasa, Simone Filippone, Alessandro Larosa, Eleonora Venturini, Charlotte Albert, Estelle Champretavy, Martina Dal Grande, Simone Flore, Alessandro Grosso, Khalid Fannan, Leonardo Reverchon, Mattia Vasylets, Emanuele Pennisi, Giulia Stranges, Gabriel Costa, Eufemia Lancerotto, Riccardo Sangiorgio, Brian Taraglio, Alessandro Bonin, Tommaso Truglio, Emily Ghinelli, Mattia Sciulli, Carole Champretavy, Clotilde Miglietta e Madeleine Montrosset.

La partigiana, ex internata Ida Desandré era sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti di Ravensbrück Salzgitter e Bergen-Belsen. È scomparsa nel 2019, ma il suo nome è entrato nel cuore di molti studenti che hanno potuto incontrarla grazie ai progetti scolastici. Per lei, il figlio Roberto Contardo ha cantato "Pe pas perdre lo tzemin", per non perdere la strada, e il pronipote Alessandro Contardo ha selezionato alcune letture: «Piccola ma dal grande carattere, minuta ma coraggiosa nel raccontare. - così descrive la bisnonna Ida Desandré - Montanara ma cittadina del mondo per rivendicare giustizia. Riservata ma pronta a parlare per fare in modo che nessuno vivesse più le atrocità che i suoi piccoli occhi blu avevano visto. Una fanciulla alla quale non era stato permesso di istruirsi nelle scuole perché costretta ad andare a lavorare in giovane età ma che aveva fatto della lettura una grande passione e un modo per viaggiare, per documentarsi, per istruirsi. Chiunque andasse a trovarla veniva accolto nel salottino di casa sua dove lei amava leggere. Per lei leggere era una buona cura dell’anima, un modo per lenire le sue cicatrici. Non so dove lei sia a me piace pensarla con gli angeli e con le sue compagne di deportazione in un luogo di pace ma sono certo che oggi il fatto che le sia dedicata una Biblioteca a pochi passi da casa sua le farà tanto piacere. Soprattutto perché mia nonna pensava fortemente che un popolo che legge non ha paura. L’esempio di mia nonna rimanga di monito e ben impresso nella memoria di tutti, affinché nessuna persona debba più subire umiliazioni, fame e violenze per nessun motivo, né religioso, né per inclinazione sessuale, né per il colore della pelle, né per la nazionalità, né per ideologia politica. Grazie nonna per la tua eredità morale, non ti dimenticherò mai».

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