Atletica leggera, Silvia Gradizzi chiude 13esima nei 3.000 metri degli Europei Juniores di Tallin
Prova maiuscola quella di Silvia Gradizzi ai Campionati Europei Under 20 di Tallin in Estonia, disputatisi sabato scorso 17 luglio. La 19enne di Gignod ha ottenuto il 13esimo posto nella finale dei 3.000 metri in 9’41”26, risultato fantastico se si considera che Silvia era all’esordio assoluto in nazionale. Il giorno prima, venerdì, la Gradizzi si era qualificata alla finale andando a ritoccare il suo primato e chiudendo la batteria in 9’40”01. Sabato pomeriggio, nello stadio Kadriorg, la valdostana ha vissuto fino in fondo la sua finale cercando di restare attaccata al gruppo di testa, cosa che le è riuscita per oltre metà gara prima di dover desistere al ritmo di atlete ancora fuori dalla sua portata. La competizione ha avuto fin dalle prime battute un ritmo vivace: i primi 200 metri di studio, poi si è iniziato a fare sul serio con Silvia che con coraggio ha cercato di restare agganciata alle migliori il più a lungo possibile. Gli intertempi della prima parte di gara, infatti, sono stati nettamente al di sotto del suo primato personale con una proiezione che indicava 9’33’’ come tempo finale. Dopo essere passata in 6’23’’32 ai 2.000 metri, nell’ultimo chilometro alla ragazza di Gignod sono mancate un po’ le gambe. Staccata di una quindicina di metri da coloro che lottavano per il successo, Silvia ha faticato soprattutto nel penultimo giro, corso in 1’21’’, perdendo così l’occasione di migliorare ulteriormente il primato personale. Negli ultimi 400 metri, però, ha avuto una reazione di orgoglio (1’18’’ l’ultimo giro), facendo appello al suo riconosciuto finale che le ha permesso di recuperare una posizione e chiudere al 13esimo posto.
Il podio tutto nord europeo ha visto imporsi la finlandese Ilona Mononen in 9’15”66 davanti alla danese Sofia Thorgersen che ha chiuso in 9’16”43 e alla norvegese Ina Halle Haugen, terza in 9’16”47. È stata un’esperienza europea esaltante per la mezzofondista allenata da papà Moreno, che ha onorato appieno l’appuntamento in azzurro ottenendo ciò che lo staff tecnico federale le chiedeva: migliorarsi, fare esperienza e divertirsi. “Sono molta contenta, so di aver dato il massimo e questa è la cosa più importante. - commenta soddisfatta Silvia Gradizzi - Nonostante fosse la mia prima volta con la maglia della nazionale sono riuscita a gestire bene la tensione, che in partenza ho trasformato in grinta da scaricare sulla pista. Se guardo al futuro mi farebbe molto piacere poter continuare a correre e se devo pormi un obiettivo, sicuramente, è raggiungere il professionismo. Il prossimo anno entrerò nella categoria Promesse, sono consapevole che sarà dura perché incontrerò atlete più grandi e più forti di me, perciò dovrò essere brava a non abbattermi di fronte al primo passo falso. Se devo ringraziare qualcuno per tutto il mio percorso agonistico fino ad ora sicuramente questa persona è mio padre che da sempre mi supporta e mi sprona a migliorare giorno dopo giorno: poi voglio ringraziare i miei compagni di allenamento con i quali condivido le fatiche”.