Regione e Usl hanno avviato il piano di recupero dello screening per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto: le indicazioni
E’ in fase di avvio il programma di recupero dello screening per la diagnosi precoce del tumore colo-rettale: dal mese di luglio riprende la distribuzione del materiale necessario per l’esecuzione del test per la ricerca del sangue occulto nelle feci.
I residente ad Aosta di età compresa tra i 50 e i 74 anni stanno ricevendo via posta ordinaria l’invito a ritirare il “kit” per la consegna del campione di feci nella sala della Biblioteca di viale Europa, nel periodo compreso fra lunedì’ prossimo, 19 luglio, e venerdì 6 agosto. Per i residenti nei distretti sociosanitari 1, 2 (escluso Aosta), 3 e 4 la consegna inizierà lunedì 9 agosto per concludersi l’11 marzo 2022.
L’iniziativa interessa 31.480 persone e consentirà di recuperare integralmente i ritardi relativi alla sospensione temporanea dell’attività di screening conseguente agli effetti della pandemia nel periodo 2020-2021.
Secondo le previsioni, poi, dal mese di gennaio l’attività di screening, esaurita la fase di “recupero”, potrà riprendere in regime ordinario per tutto il primo semestre del 2022.
Lo screening per la diagnosi del tumore alla mammella e quello della cervice uterina hanno accusato ritardi dovuti all’emergenza sanitaria, che ne ha impedito l’attività nel periodo marzo-maggio 2020, per poi riprendere progressivamente con le limitazioni sul territorio imposte dall’emergenza sanitaria. Mentre le attività di secondo livello non si sono mai interrotte, sono in fase di predisposizione piani di recupero per questi screening che consentano di implementare il numero di sedute e di prestazioni allo scopo di garantire l’aumento degli esami contenendo contestualmente i tempi di refertazione, allo scopo di tornare alla gestione ordinaria nel più breve tempo possibile.
Sempre per quanto riguarda l’esecuzione del test Hpv Dna, che sostituisce progressivamente il Pap test nel ruolo di esame primario di screening (per le donne dai 30 ai 64 anni), è in fase di completamento il programma di internalizzazione dell’intero percorso, con la processazione dei test nei laboratori dell’Usl valdostana (e non più a Torino).
«Ricordiamo a tutti i cittadini l’importanza dell’adesione ai programmi di prevenzione oncologica offerti dalla Regione e dall’Usl. - spiega il direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Maurizio Castelli - La diagnosi precoce di neoplasia è uno strumento fondamentale per avviare cure tempestive, meno invasive, che permettano una migliore qualità della vita ed una maggiore sopravvivenza. Per questo motivo bisogna mettere in campo tutte le risorse che abbiamo a disposizione per poter tornare “a regime” e per mantenere un livello di adesione della popolazione agli screening oncologici elevato. In questo senso vanno anche la decisione aziendale di adottare nuovi strumenti informatici e di processare i test Hpv nei nostri laboratori, circa 5.000 all’anno, con evidenti vantaggi sul piano economico, delle tempistiche e della valorizzazione delle strutture e dei professionisti di cui disponiamo».
«La ripartenza delle campagne di screening è un segnale importante di ritorno alla normalità. - commenta l’assessore alla Sanità Roberto Barmasse - La prevenzione è da considerare lo strumento primario per sconfiggere le patologie neoplastiche per le quali il fattore tempo spesso è determinante. Auspichiamo una massiva adesione da parte della popolazione interessata».