Addio a Osvaldo Costantini, l’ex finanziere appassionato di caccia e di montagna
Chiunque lo ha conosciuto sa che era un uomo buono d’animo e sempre disponibile. Osvaldo Costantini, infatti, si faceva in quattro per aiutare chi era in difficoltà. E’ mancato all’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta sabato 10 luglio. Aveva 64 anni ed era affetto da una patologia incurabile. Nell’autunno del 2012 aveva scoperto di avere un tumore all’occhio sinistro. Ad inizio 2013 aveva deciso di mettersi al servizio della scienza, aderendo a un programma di ricerca internazionale avviato dal “Centre hospitalier universitaire vaudois” di Losanna.
I suoi funerali, officiati da padre Gregorio Cablas, sono stati celebrati nella chiesa dell’Immacolata martedì 13 alla presenza di molti ex colleghi delle Fiamme Gialle e cacciatori.
Osvaldo Costantini era nato a Teramo il 15 giugno 1957. All’età di 21 anni decide di arruolarsi nella Guardia di Finanza. La sua prima destinazione è la Val di Fiemme, in Trentino, dove a Predazzo, nel 1978, frequenta la Scuola per l’addestramento alpino. Una volta terminati i corsi, nel 1979 Osvaldo Costantini - in congedo dal 2012 con i gradi di brigadiere - è destinato alla Valle d’Aosta dove prende servizio al tunnel del Gran San Bernardo. È da quel momento che le montagne della nostra regione diventano la sua seconda terra, dopo l’Abruzzo dove è nato e cresciuto.
Osvaldo Costantini conosce la futura moglie, Rosa Laganà, nel 1980 con la quale convola a nozze, ad Aosta, il 26 settembre 1981. Dalla loro unione nascono i figli Franco nel 1982, attualmente militare in servizio nel Centro addestramento alpino di Aosta, Fabio nel 1984 e Christian nel 1986, entrambi occupati nel campo dell’edilizia.
La grande passione di Osvaldo Costantini era la caccia. Ma la malattia, che solo in questo ultimo anno si è nuovamente manifestata in maniera devastante, non gli ha impedito di vivere i suoi ultimi anni imbracciando il fucile.
Osvaldo Costantini, aveva cominciato ad andare a caccia sin da bambino accompagnando il fratello Carlo nelle sue uscite al cinghiale tra le montagne abruzzesi del Gran Sasso. A 16 anni aveva già preso il suo primo brevetto di cacciatore. Da 38 anni, ininterrottamente, andava fiero della sua iscrizione in Valle d’Aosta al Comitato regionale per la gestione venatoria ed apparteneva alla Sezione di Aosta dove, nel 1998, aveva poi ottenuto il brevetto di cacciatore esperto di ungulati. Era conduttore di cani da girata e coadiutore dei piani di controllo cinghiale dal 2001. Nel 2008 si era distinto nel corso piani controllo cornacchie e ghiandaie, nel 2010 era diventato conduttore cani da traccia e nel 2013 aveva ottenuto il riconoscimento di cacciatore esperto di igiene e sanità della selvaggina abbattuta.
Oltre la moglie Rosa e ai figli, Osvaldo Costantini lascia i fratelli Gabriele - suo gemello -, Carlo e Carmine e la sorella Maria Concetta che vivono a Teramo. Dopo la cremazione, le sue ceneri saranno disperse, rispettando le sue ultime volontà, nel vallone di Verdona, nel Comune di Oyace.