Partito Democratico: si dimette la segretaria Sara Timpano Arriva il commissario, «bordate» di Raimondo Donzel

Partito Democratico: si dimette la segretaria Sara Timpano Arriva il commissario, «bordate» di Raimondo Donzel
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Terremoto nel Partito Democratico della Valle d'Aosta: si è dimessa la segretaria regionale Sara Timpano. Decisione che arriva dopo una lunga scia di polemiche all’interno del partito, letteralmente spaccato. La questione ora è nelle mani della Direzione nazionale che ha avviato il percorso per il commissariamento - di cui a dire il vero si parlava da qualche giorno, già prima delle dimissioni - e che nel giro di qualche giorno sarà comunicato. L’atto comporta l’azzeramento del direttivo esistente, al commissario toccherà poi determinare il percorso che porterà al congresso, entro martedì 7 dicembre prossimo.

«Ho dedicato quasi quattro anni della mia vita a questo impegno: per me è stato un onore rappresentare la comunità delle democratiche e dei democratici del territorio in cui sono nata e cresciuta. - afferma Sara Timpano - E sono orgogliosa dei risultati che abbiamo raggiunto in questi anni, che ci hanno consentito di essere alla guida della Regione e dell'Amministrazione del capoluogo».

«La scelta di dimettermi non è facile - prosegue - però ho sempre interpretato l'attività politica come un servizio: facendomi da parte, spero di aiutare un processo di rinnovamento del Partito Democratico sul nostro territorio. In questi anni non sono mancati attacchi personali nei miei confronti e tensioni anche pesanti all'interno del Pd. Con questo gesto di responsabilità voglio dare il mio contributo per costruire condizioni diverse per un vero percorso di rilancio del nostro partito in Valle d'Aosta. Non è più il momento degli alibi. Dobbiamo tutti mettere da parte i personalismi e le contese personali, perché in un momento storico così difficile la nostra unica preoccupazione deve essere quella di mettere il Partito Democratico a servizio del nostro territorio».

Non sono mancati i messaggi di solidarietà, a partire da quello di Fulvio Centoz, ex sindaco di Aosta e già segretario regionale del Partito democratico della Valle d'Aosta tra il 2014 e il 2015: «Brava Sara, un gesto di coraggio. Non da tutti».

«Penso che tu abbia fatto una scelta giusta e coraggiosa» commenta invece Anita Mombelloni, coordinatrice regionale di Italia Viva.

Lo stallo proseguiva da tempo, figlio di una segreteria «di minoranza», nata grazie a un accordo tra due gruppi che nel tempo si sono slegati. Sara Timpano da mesi non riusciva a convocare né la Direzione del partito, né l'assemblea regionale. I numeri non c'erano da quasi due anni: a ottobre 2019 c'era stata la fuoriuscita di un buon numero di iscritti dalla maggioranza del partito per dare vita anche in Valle a Italia viva. Tra loro, l'attuale coordinatore di Italia Viva, Giovanni Sandri, fino ad allora presidente dell'assemblea regionale del Pd. Per quasi due anni, Sara Timpano ha gestito organismi bloccati. Raimondo Donzel, ex segretario del Pd VdA, ex assessore regionale, aveva vinto nei numeri le elezioni a segretario nel 2017, però l'accordo Timpano-Sandri lo aveva costretto in minoranza. La sua corrente ha dato vita ad Area Democratica-Gauche Autonomiste, terza gamba del Progetto Civico Progressista con Pd e Rete Civica che governa con gli autonomisti in Regione e al Comune di Aosta.

Proprio da Raimondo Donzel arriva il giudizio più duro su Sara Timpano: «Insiste nel dare responsabilità a chi ha perso il congresso: in realtà in questi anni a far mancare il numero legale e a non approvare i bilanci erano proprio quelli che avrebbero dovuto sostenerla e che invece l’hanno usata e malconsigliata. La minoranza ha invece continuato a svolgere correttamente l’attività politica attraverso un’associazione democratica» dichiara. E rincara la dose: «Non è serio dimettersi “come se nulla fosse”. A chi lascia il partito? Chi prende il suo posto? Non lo dice in nessuna sua dichiarazione. Perchè qui da noi non esiste più Segreteria, non esiste più Direzione, non vi è certezza degli iscritti. Sono dimissioni con dietro il nulla. Per esempio: se Erik Lavevaz convoca il tavolo per la verifica politica, chi ci va per il Pd valdostano?»

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