Bonus partite iva, B&B e aziende agricole: al via le domande Ritenuta del 4 per cento, la Regione restituirà i soldi
Lunedì scorso, 12 luglio, la Giunta regionale ha approvato 3 delibere applicative riguardanti altrettante misure di aiuto anti-crisi Covid. Si tratta dei bonus destinati alle imprese e ai titolari di partita iva, ai gestori dei bed and breakfast e alle aziende agricole.
Il primo contributo una tantum a fondo perduto da 2.000 a 25.000 euro, in base al fatturato complessivo, è destinato ai titolari di partita iva in Valle d’Aosta che, tra ottobre 2020 e marzo 2021, abbiano ridotto il fatturato almeno del 30 per cento rispetto al 2019 e al 2020. Il contributo può aumentare fino a 45.000 euro in casi di forti riduzioni di fatturato. Le risorse complessivamente disponibili ammontano a 49 milioni di euro.
Il secondo bonusriguarda invece i gestori di bed & breakfast che abbiano registrato una riduzione dei ricavi almeno del 30 per cento. Il contributo è di 2.000 euro. Alle attività di B&B avviate tra ottobre 2019 e il 23 marzo 2021 sono invece destinati 1.000 euro a prescindere dalla riduzione dei ricavi. In totale sono disponibili 200 mila euro.
Infine, vengono concessi contributi da 1.500 a 4.500 euro alle aziende agricole valdostane, il cui titolare risulta iscritto come coltivatore diretto presso la sezione Inps della Valle d’Aosta e dotate di una produzione standard, riferita al 2020, pari o superiore a 10.000 euro. Per questa misura sono stati stanziati 1,3 milioni di euro.
«Il percorso di avvio delle misure anti-crisi Covid sta rispettando il calendario stabilito. - spiega Luigi Bertschy assessore regionale allo Sviluppo economico - Ciò è reso possibile dal lavoro di coordinamento tecnico tra tutte le strutture dell’amministrazione coinvolte e anche con la società Inva».
Le domande potranno essere inoltrate tramite il portale new.regione.vda.it/vdariparte a partire da lunedì prossimo, 19 luglio. Per accedervi è necessaria un’identità digitale SPID, CNS e CIE. La domanda può anche essere presentata da un soggetto delegato dal beneficiario.
Dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30, è stato attivato uno sportello digitale per l’attivazione dello SPID, aperto, nel cortile interno del palazzo dell’Assessorato, in piazza della Repubblica ad Aosta.
E’ disponibile un numero verde 800 006 300 per supportare gli utenti nell’autenticazione alla piattaforma con identità digitale (SPID, CIE, TS/CNS), fornire informazioni sulle misure previste, indirizzare verso la struttura competente ove necessario e supportare nella compilazione della domanda.
Per quanto riguarda i contributi Covid erogati nel corso del 2020, la Regione ha applicato la ritenuta d’acconto del 4 per cento sugli aiuti e - si legge in una nota dell’Assessorato - «Dal punto di vista fiscale, si è comportata seguendo le istruzioni dell'Agenzia delle entrate e nel rispetto delle leggi in materia». «La correttezza dell’applicazione della ritenuta d’acconto da parte delle Regioni - prosegue la nota - è stata confermata dalla risposta dell'Agenzia delle entrate numero 494 dell’ottobre 2020 nella quale per l'appunto è stato ribadito il principio di carattere generale, in forza del quale tutti i contributi erogati alle imprese da Regioni, Province e Comuni debbono subire la ritenuta alla fonte, salvo il caso in cui facciano riferimento all'acquisto di beni strumentali».
Soltanto in seguito, con l'articolo 10bis del decreto-legge 137 del dicembre 2020 (il cosiddetto «decreto Ristori»), introdotto in sede di conversione, è stata prevista la detassazione dei contributi Covid da chiunque concessi, Regioni comprese, con effetto retroattivo, vale a dire dal 31 gennaio 2020, data di dichiarazione dello stato di emergenza.
A oggi quindi i contributi concessi agli operatori economici in conseguenza della pandemia - compresi quella previsti dalla legge regionale 15 del 2021 da poco approvata - non sono fiscalmente imponibili e non sono pertanto soggetti alla ritenuta d’acconto del 4 per cento. In seguito alla modificazione normativa, per quanto riguarda i contributi erogati nel 2020, per ciò che riguarda le imprese le ritenute subite nel corso del 2020, debitamente certificate dalla Regione, saranno riconosciute dall'Erario come credito di imposta, in sede di dichiarazione dei redditi. Ai professionisti invece le ritenute del 4 per cento operate nel 2020 saranno restituite ai singoli aventi diritto dalla Regione, «In ottemperanza alle indicazioni - per questa tipologia di titolari di partita iva - fornite dall'Agenzia delle entrate con la risposta numero 173 del 15 marzo 2021».