L’ex presidente dell’Ivat Ermanno Bonomi assolto dalla Corte dei Conti
La Sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Valle d'Aosta ha assolto Ermanno Bonomi, ex presidente dell'Institut valdôtain de l'artisanat de tradition - Ivat, dall'accusa di un presunto danno erariale di 9.258,59 euro legato a un ipotizzato conflitto di interessi.
Presidente dell'Ivat dal dicembre 2015 - poi cessato dalla carica nel gennaio 2020 -, Ermanno Bonomi «Nello stesso arco temporale rivestiva anche la carica di consigliere della Derby Legno Ceramica, società cooperativa conferente manufatti artigianali in Ivat», contestava la Procura regionale della Corte dei Conti. Secondo gli inquirenti, rispetto alla media degli anni 2015, 2016 e 2018, Ivat nel 2017 ha conferito alla Derby legno ceramica 10.763,59 euro in più, a cui sottrarre 1.505 euro, corrispondente alla media dei profitti di Ivat sulle vendite conto terzi negli anni 2016 e 2018. Per i giudici la contestazione viene fatta «Sulla base della mera esistenza di un potenziale conflitto di interessi» ma «Le risultanze dell'annotazione della Guardia di Finanza escludono in radice l'esistenza di un danno».
Commenta Ermanno Bonomi che era assistito dall’avvocato Massimiliano Sciulli: «Nonostante un procedimento di questo tipo susciti inevitabilmente apprensione, io mi sentivo tranquillo perché fin dal primo momento ero certo di aver agito sempre correttamente. Questa sentenza certifica che anche dal punto di vista del giudice non ho commesso alcuna irregolarità. Un verdetto che pertanto rende giustizia non solo a me ma a tutto il Consiglio di Amministrazione, confermando che abbiamo lavorato in maniera onesta e proficua». Ermanno Bonomi coglie anche l’occasione per togliersi più di un sassolino dalle scarpe: «Quando amministri metti in conto di poter diventare il bersaglio di di ripicche. Il mio suggerimento, pertanto, è che prima di denunciare qualcuno bisognerebbe accertarsi accuratamente di come stiano in realtà le cose veramente, di quale sia l’effettiva situazione. Cautele dettate dal buon senso che farebbero risparmiare molti soldi alle persone ingiustamente accusate e allo Stato. In questi 2 anni in attesa della sentenza, peraltro, ho rinunciato a determinate scelte proprio perché non mi sembrava giusto compierle in attesa dell’esito del procedimento contabile che mi coinvolgeva». Il fascicolo era stato aperto dopo una interpellanza in Consiglio Valle del Movimento 5 stelle di mercoledì 6 febbraio 2019.