“Turisti, ecco come si lavora in montagna” Quattro appuntamenti per Alpages Ouverts
Valtournenche, Nus, Brusson e Gressan. Sono questi i 4 Comuni che ospiteranno l’edizione 2021 di Alpages Ouverts. L’evento - che spegne la 22esima candelina - è stato presentato ad Aosta, ieri, venerdì 9 luglio. La manifestazione - organizzata dall’Association Régionale Eléveurs Valdôtains - Arev con il supporto dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura e la ormai consolidata collaborazione del Corpo forestale della Valle d’Aosta - prenderà il via sabato prossimo, 17 luglio, ai piedi del Cervino dove Denis Pastore farà gli onori di casa nell’alpeggio Batsé da lui condotto a 2.150 metri di quota. L’alpeggio è raggiungibile a piedi in 45 minuti, con la possibilità di 2 percorsi differenti. Il primo prevede di partire dal parcheggio Château a Cervinia, di proseguire sulla strada sterrata dietro al paravalanghe e di seguire le indicazioni fino all’alpeggio. In alternativa ci si può avviare dal parcheggio Breithorn, percorrere il centro del Breuil e proseguire lungo il sentiero numero 13 in direzione del rifugio Riondet fino all’alpeggio.
Toccherà poi a Ives Marquis, sabato 7 agosto, ricevere i turisti nell’alpeggio La Nouva, a 1.960 metri di altitudine, nel vallone di Saint-Barthélemy.
Giovedì 12 agosto, la famiglia Peretto accoglierà il pubblico nell’alpeggio Litteran a 2.300 metri di quota, nel vallone di Palasinaz, a Brusson. Alpages Ouverts si chiuderà a Pila di Gressan giovedì 19 agosto, nell’alpeggio Grand Grimod di David Brunet.
I ringraziamenti verso l’Assessorato dell’Agricoltura per il sostegno profuso a favore di Alpages Ouverts sono stati espressi da Edi Henriet e Omar Torino, rispettivamente direttore e presidente dell’Arev. Entrambi sulla stessa linea d’onda, hanno ricordato «il ruolo fondamentale dell’allevatore per il mantenimento del territorio». «Abbiamo la fortuna - ha specificato Edi Henriet - di avere un ecosistema che ci porta a dire che il nostro metodo di allevamento eco-sostenibile non sottrae risorse all’ambiente. Questa nostra specificità ci permette di invitare le persone a osservare semplicemente, anche attraverso Alpages Ouverts, quello che si fa in alpeggio».
«Il senso di Alpages Ouverts è di fare vedere, al di fuori del nostro mondo di allevatori, quello che facciamo e come lo facciamo. - ha rimarcato Omar Tonino - Alpages Ouverts serve per dimostrare che facciamo un prodotto di qualità ma vogliamo anche mostrare alla gente del posto che l’agricoltura di montagna è cambiata e che la tecnologia ci dà una mano. Tutto questo ci permette di produrre alimenti più salubri, però sempre nel rispetto della tradizione. Vogliamo insegnare al turista ed educarlo ad avere rispetto delle nostre montagne».
«A sostegno del settore - ha sottolineato l’assessore all’Agricoltura Davide Sapinet - ci sono i contributi per monticazione e pascolamento e circa 1 milione e 300 mila euro di voucher a favore del comparto agroalimentare e ricettivo per l'acquisto di prodotti agricoli. Stiamo lavorando per una proposta di legge sulla diversificazione dell'agricoltura, affinché possa aprirsi ed integrarsi ulteriormente con il turismo e trovare redditi alternativi».