Morte assiderate sul Monte Rosa, nessun indagato per la procura

Morte assiderate sul Monte Rosa, nessun indagato per la procura
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La procura di Aosta ha chiuso senza indagati né ipotesi di reato il fascicolo conoscitivo («modello 45») aperto all'indomani della morte per assideramento di 2 giovani alpiniste bloccate dal maltempo - sabato scorso, 3 luglio - sul Monte Rosa. Dalla relazione del Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Breuil Cervinia non sono emerse responsabilità a carico di terze persone e la visita esterna del medico legale non ha evidenziato possibili cause della morte diverse dall'assideramento. Il fascicolo era affidato al pubblico ministero Manlio D'Ambrosi.

I funerali delle vittime, Martina Svilpo, di 29 anni, residente a Crevoladossola e Paola Viscardi, 28 anni, di Trontano (entrambi nella provincia di Verbania Cusio Ossola), si sono svolti mercoledì scorso, 7 luglio. Il loro compagno di uscita alpinistica, Valerio Zolla, di 27 anni, di Pettenasco in provincia di Novara, se l'è cavata con alcuni congelamenti.

L’incidenteLe due alpiniste ossolane sono morte assiderate a oltre 4mila metri di altitudine, nel massiccio del Monte Rosa. Paola Viscardi e Martina Svilpo avevano deciso di compiere l’ascensione alla Piramide Vincent (4.215 metri di altitudine). Erano partite sabato con un terzo alpinista, Valerio Zolla. I tre hanno raggiunto la vetta solo nel pomeriggio e poco dopo, durante la discesa, si è scatenato il finimondo. E’ stato il ragazzo ad allertare i soccorsi: le operazioni - coordinate dal Soccorso alpino valdostano e di Alagna insieme al Sagf di Cervinia - si sono subito rivelate quasi proibitive a causa della visibilità ridotta a zero. L’eliambulanza del Soccorso alpino valdostano ha tentato un sorvolo, riuscendo pure a localizzare gli alpinisti, però è stato impossibile recuperarli proprio per la violenza della bufera. Inviate sul posto le squadre a piedi, i giovani sono stati raggiunti intorno alle 21, però purtroppo per le due ragazze non c’è stato più nulla da fare: trasportate al Rifugio Mantova, i tentativi di rianimazione da parte del medico non sono andati a buon fine. Il ragazzo cusiano è stato invece ricoverato all’ospedale di Zermatt, trasferito in Svizzera con un elicottero dell’Air Zermatt: ha riportato solo lievi congelamenti agli arti. Paola Viscardi e Martina Svilpo erano molto conosciute nelle loro zone.

Diplomata al liceo Rosmini di Domodossola Paola Viscardi aveva continuato gli studi iscrivendosi a Biologia. Dal 2020 si era trasferita a Bellinzona, dove insegnava biologia in un liceo del Canton Vallese.

Martina Svilpo invece era originaria di Anzino, piccola frazione di Bannio, nel Verbano. Da qualche tempo aveva lasciato la borgata, 37 abitanti appena, dove viveva con i familiari. Si era trasferita nel fondovalle, precisamente a Crodo, centro nella Valle Antigorio famoso per le acque minerali, per vivere con il compagno. Anche lei studentessa di Biologia, condivideva la stessa passione con l’amica Paola, e da qualche tempo era stata assunta come impiegata.

Le 2 alpiniste erano grandi amiche, 2 ragazze solari e molto responsabili, unite dalla passione per la montagna. Dopo il lockdown avevano ripreso a frequentare la montagna, insieme, con entusiasmo. «Quando la natura decide di alzare il sipario solo per te, unico spettatore, puoi solo piangere dall'emozione» è l'ultimo post su Facebook di Martina Svilpo.

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