L’area sportiva di Sarre riconosciuta a livello regionale Francesco Fida: “Un premio per il lavoro fatto negli anni”

L’area sportiva di Sarre riconosciuta a livello regionale Francesco Fida: “Un premio per il lavoro fatto negli anni”
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Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha riconosciuto l’Area6Tu di Sarre quale “Infrastruttura ricreativo-sportiva di interesse regionale”. Per il centro sportivo situato a pochi chilometri da Aosta si tratta di un riconoscimento frutto del duro lavoro effettuato negli anni per recuperare e valorizzare un’area ormai caduta in disuso, ora divenuta un vero e proprio polo sportivo in cui gravitano - dividendosi tra rugby, mountain bike, beach volley, judo e obstacle course race - circa 700 tesserati.

“Il centro sportivo di Sarre rappresenta un centro multidisciplinare unico nel contesto della Plaine - evidenzia l’assessore alle Opere pubbliche e Territorio, Carlo Marzi - che anche grazie al collegamento con Aosta tramite la pista ciclabile ha lo scopo dichiarato di creare un nuovo indotto su tutto il territorio regionale, nel periodo invernale e in quello estivo, sia per residenti che per i turisti. L’infrastruttura nel suo complesso rappresenta, per l’utenza locale e, più in generale, per la cittadinanza, un’area completamente recuperata, posizionata nel centro della Valle d’Aosta, polifunzionale e destinata ad integrare l’offerta sportiva e, indirettamente, quella turistica valdostana, soddisfacendo, pertanto, pienamente i requisiti necessari per il richiesto riconoscimento di interesse regionale”.

L’Area6Tu nasce da quella che può essere definita una “visione” di Francesco Fida, presidente dello Stade Valdôtain Rugby: “Nel progetto iniziale la pista ciclabile rappresentava una sorta di “via del rugby”, perché partiva dal campo storico del rugby valdostano, quello di regione Tzambarlet ad Aosta, ed arrivava a quella che sarebbe divenuta la nostra casa, passando dall’area verde di Gressan, dove avevamo organizzato diverse feste”. Col tempo il progetto è cresciuto e la ciclabile è diventata una vera e propria “via dello sport” che collega impianti di diverse discipline.

“Mi è sempre piaciuto organizzare ritiri, camp, eventi, e quella zona era perfetta. - continua Francesco Fida - Il posto è molto sicuro per i bambini e era uno dei campi più importanti in Valle d’Aosta, dove era addirittura venuto in ritiro l’Inter”. L’investimento - in termini economici e di impegno - è stato ingente, ma il riconoscimento della Regione è “Un ulteriore passo importante che ci gratifica e che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che abbiamo lavorato bene. Quello che mi inorgoglisce è che abbiamo fatto squadra con gli altri sport, con gli sponsor, con le imprese e poi con gli enti pubblici, che hanno capito il valore del nostro progetto strada facendo. Non siamo mai rimasti fermi ad aspettare, ma ci siamo da subito messi a lavorare. Il mio ringraziamento va a tutte le associazioni, al Comune di Sarre, alla Regione e a tutte le persone e imprese che si sono messe a disposizione”.

Nei piani futuri ci sono diversi interventi in ottica green e di sicurezza: dal rifacimento delle tribune dello stadio da rugby, per portarle ad una capienza di 1.000 posti a sedere, al rinnovamento dell’illuminazione, che sarà a led per limitare i consumi, così come la costruzione di un nuovo impianto di riscaldamento con pannelli solari e una caldaia a metano. Nascerà inoltre una nuova società di rollerblade e in programma c’è anche la costruzione degli spogliatoi dalla parte dei campi da beach volley.

Ad iniziare quest’avventura con lo Stade Valdôtain Rugby, cinque anni fa, c’era anche il Gruppo Sportivo Lupi di mountain bike. “Quando siamo partiti eravamo un po’ titubanti, c’era tantissimo lavoro da fare. - racconta il presidente, Riccardo Distrotti - Però grazie al Comune di Sarre e alla collaborazione con tutte le associazioni che operano nell’area abbiamo raggiunto questo risultato che ci rende orgogliosi. Ci vuole tanto impegno, ma questo viene ripagato anche dalla soddisfazione delle famiglie”. I Lupi contano circa un centinaio di tesserati, per lo più tra i 5 ed i 14 anni e, dopo aver costruito una pump track e aver abbellito la zona con murales e colori, ora puntano a ricostruire lo chalet per dare una sede all’associazione.

A crescere molto è stato anche il beach volley, che è passato da 3 a 5 campi di sabbia, con circa 200 assidui frequentatori di cui un’ottantina di giovani. “Siamo molto contenti di quello che stiamo facendo - spiega Michel Grumolato del Beach Volley Stade - anche perché si trattava di una realtà che quasi non esisteva in Valle d’Aosta. Si sono creati tanti gruppi giovanili, e questo non può che farci piacere. In futuro speriamo di poter organizzare qualche manifestazione o torneo di richiamo nazionale”.

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