“Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy” La Regione ha collaborato alla mostra di Susa
La Soprintendenza per i Beni e le Attività culturali, in collaborazione con l’Ufficio beni ecclesiastici della Diocesi di Aosta, partecipa attivamente alla mostra “Il Rinascimento europeo di Antoine de Lonhy”, aperta a Susa, nel Museo diocesano, da oggi, sabato 10 luglio, a domenica 10 ottobre, e curata da Vittorio Natale, con la collaborazione di Luca Mana e Viviana Maria Vallet. Il progetto intende ricomporre la figura del poliedrico artista Antoine de Lonhy, arrivando a delineare il panorama internazionale delle arti a cavallo tra Medioevo e Rinascimento in prospettiva europea.
In particolare, si tratta di alcuni prestiti eccellenti di opere d’arte della fine del Quattrocento e dell’inizio del Cinquecento, attribuite all’artista Antoine de Lonhy o alla sua bottega, di proprietà dell’ente ecclesiastico, dell’Amministrazione regionale e dell’Accademia di Sant’Anselmo. Provengono infatti dalla Valle d’Aosta e sono esposte a Susa per l’intero periodo della mostra la croce astile della parrocchiale di Valgrisenche con la miniatura su pergamena raffigurante una Vergine col Bambino su falce di luna, i frammenti dell’altare maggiore della collegiata dei Santi Pietro e Orso di Aosta (tre frammenti di sportello con la Liberazione di san Pietro e la Caduta di Simon Mago), la Vergine assunta in legno di noce scolpito, dipinto e dorato della chiesa parrocchiale di Sant’Anna a Champoluc, cinque angeli dell’Assunzione depositati presso il castello di Issogne, le sculture di Sant’Orso e San Pietro della cappella di San Rocco ad Aosta, la Pianeta del vescovo De Prez della Cattedrale di Santa Maria Assunta ad Aosta e due frammenti di pitture murali con teste di santi di proprietà dell’Académie Saint-Anselme.
La Soprintendenza inoltre si è fatta carico del restauro della scultura lignea raffigurante la Vergine assunta di Champoluc e dei cinque angeli di Issogne, oltre alla manutenzione straordinaria dei frammenti di altare di Sant’Orso, tutti interventi che sono stati realizzati al Centro conservazione e restauro della Venaria Reale.
La mostra - che avrà una seconda sede anche a Palazzo Madama, a Torino, da giovedì 23 settembre a domenica 9 gennaio, a cura di Simone Baiocco e Simonetta Castronovo - è stata l’occasione per promuovere alcune ricerche archivistiche e storico artistiche su iniziativa della Struttura Beni storico-artistici e gestione dei siti culturali della Soprintendenza regionale, in parte confluite all’interno del catalogo della mostra, a cura di Simone Baiocco e Vittorio Natale.