La Rai vuole dalla Regione 8 milioni di euro: causa al Tar

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Secondo l’opinione di alcuni addetti ai lavori il contenzioso sarebbe privo di fondamento perché già risolto dalla convenzione in essere. Tuttavia la Rai chiede poco più di 8 milioni di euro alla Regione per la ritrasmissione, sul territorio regionale nel periodo dal 1994 al 2009, dei canali televisivi francofoni France2 (francese) e Télévision Suisse Romande 1 (svizzero, oggi Rts1). Una pretesa messa neo su bianco nel ricorso con cui Rai Com SpA, società del gruppo della tv pubblica, chiede al Tar della Valle d’Aosta di accertare e dichiarare la natura onerosa della convenzione stipulata tra la Rai e l’Amministrazione regionale per la ridiffusione, con il conseguente riconoscimento degli “arretrati”.

La Giunta regionale presieduta da Erik Lavevaz, nella seduta di lunedì 28 giugno, ha deliberato di resistere in giudizio, decidendo di avvalersi, nella causa, del patrocinio dell’avvocato Gianfranco Garancini del Foro di Varese. Al riguardo, a fronte di una stima del compenso ipotizzato dal libero professionista per la controversia, è stata stanziata la somma di 41mila 749 euro. La ritrasmissione trova la sua previsione normativa nella legge di riforma della Rai risalente al 1975.

Nel testo, è stabilito che la concessionaria del servizio radiotelevisivo pubblico è tenuta a «Sistemare, secondo piani tecnici approvati dal Ministero» le «Reti trasmittenti televisive nelle zone di confine bilingui, per renderle idonee a ritrasmettere programmi di organismi esteri confinanti». In base la stessa norma, «I corrispettivi dovuti alla società» per tali adempimenti avvengono «Mediante pattuizioni da effettuarsi d’intesa con i rappresentanti locali delle zone di confine interessate».

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