Naldo Finco lascia il Barbustel: al suo posto Roberto Ganis
Ha aperto sabato scorso, 26 giugno, il Rifugio Barbustel, situato a 2.200 metri di quota nei pressi del Lago Bianco all’interno del parco naturale del Mont Avic, sul versante di Champdepraz. A condurlo, però, non c’è più Naldo Finco di Pont-Saint- Martin: dopo ventiquattro anni, infatti, Finco ha lasciato la gestione a Roberto Ganis, titolare della società “Ganis e Perron snc”. Ganis, a sua volta, ha gestito per venticinque anni il Rifugio Città di Mantova delle Guide alpine di Gressoney, a 3.498 metri di altitudine sul ghiacciaio del Monte Rosa al Garstelet, punto di partenza per le salite alla Capanna Margherita, Piramide Vincent, Cristo delle Vette, Lyskamm e Dufour.
Il Rifugio Barbustel, di proprietà dell’imprenditore di Champdepraz Luigi Berger, fu inaugurato nel 1996 e dall’anno successivo, nel 1997, fu dato in gestione proprio a Finco che fino a quell’epoca gestiva il Crête Sèche di Bionaz. Naldo Finco ha gestito il Barbustel con la moglie Lorena Malacarne e le figlie Chiara, classe 1984, laureata in architettura e insegnante alle scuole medie di Villeneuve, e Linda, nata nel 1988, laureata in fisica e oggi al Cern di Ginevra.
“Per quasi un quarto di secolo - racconta Naldo Finco - ho vissuto in paradiso, nel posto più bello della Valle d’Aosta. Mi sono sempre sentito a casa mia. È stata un’esperienza eccezionale, ho visto cambiare negli anni il modo di fare turismo nel parco. Nel senso che se prima c’era il 95 per cento delle persone che salivano da Champorcher e solo il 5 per cento da Champdepraz. Oggi possiamo parlare di un rapporto 45 a 55 per cento dal versante opposto. Lascio il Barbustel con tanta voglia di tornare a vivere una vita di viaggi per il mondo, di fare le piccole cose che d’estate, gestendo un rifugio, non è possibile fare, di tornare a camminare in montagna. È stata una decisione per tornare a riprendere in mano la nostra vita. La pandemia mi ha fatto riflettere: ho perso alcuni amici per il Covid e ho pensato di guardare ai prossimi anni della mia esistenza in maniera diversa”.
“È stato un piacere per me e la mia famiglia - dice oggi il proprietario del rifugio Luigi Berger - vedere crescere la nomea del rifugio, soprattutto grazie al lavoro svolto da Naldo Finco e dai suoi familiari che ringrazio di cuore. Oggi, però, il rifugio ha un nuovo gestore e, vista la sua professionalità, sono certo che il Barbustel continuerà a essere una meta amata dei fruitori del parco”.