Schianto in bici sulla Statale A Montalto muore un 61enne

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Dopo la fatalità occorsa a una donna di 68 anni nello scorso mese di gennaio - investita da un’auto mentre stava attraversando la Statale 26 di Montalto Dora, all’altezza della farmacia - un altro incidente mortale va ad aggravare il bilancio di infortuni stradali lungo l’arteria che attraversa il paese. Vittima del tragico episodio avvenuto lunedì scorso, 21 giugno, è stato il pensionato Romeo Busca, 61 anni, ex dipendente Alcan, originario di Nomaglio ma residente da molti anni a Montalto. Mentre si stava muovendo in bicicletta all’altezza dell’Eurospin, in direzione di Borgofranco, è stato investito dalla Ford Fiesta di una donna 65enne nomagliese, forse in fase di sorpasso a giudicare dal danno riscontrabile a metà della carrozzeria dell’auto. La conducente della vettura ha subito allertato i soccorsi della Croce Blu - si è mosso anche un mezzo dell’elisoccorso - e i Carabinieri della stazione di Valchiusa, giunti in breve tempo ma senza che fosse possibile salvare la vita dell’uomo, deceduto per i traumi riportati nella caduta al reparto rianimazione del Cto di Torino.

«Sono addolorato poiché conoscevo la persona, un bravo cittadino, non molto attivo in comunità ma del tutto rispettabile, e l’investitrice stessa non è certo un pirata della strada. - commenta il sindaco Renzo Galletto - Si è trattato di una tragica fatalità e quello che va evitato di fare ora sono i paragoni con sinistri avvenuti con tutt’altre dinamiche in passato. Certo, la Statale 26 è una strada ad alta percorrenza, non un percorso a viabilità cittadina, quindi i pericoli ci sono. Ma abbiamo provveduto a installare ben 12 semafori nell’arco di un chilometro e i 6 incroci del paese sono tutti sotto controllo. Nella maggior parte dei casi è la disattenzione di pedoni o automobilisti a causare gli incidenti».

In questo caso, tre potrebbero essere stati i motivi del sinistro: l’urto del ciclista mentre l’auto era in fase di sorpasso, un malore occorso all’improvviso, un maldestro tentativo di attraversamento per raggiungere il punto luce vicino. Fatale di sicuro è stato il trauma cranico conseguente la caduta. «Tenuto conto che si potrebbero sempre migliorare le cose, bisogna considerare che si dipende dall’Anas e a loro bisogna rivolgersi per ogni tipo di intervento. - rimarca ancora Renzo Galletto - In quel punto, già fuori dall’abitato, le auto prendono velocità. Ci sarebbe l’opzione autovelox ma io sono contro: non risolve il problema, colpisce più i cittadini normali che chi infrange davvero i limiti, scatena polemiche a non finire, viene additato come strumento per fare cassa. Penso che il buon senso e un’accorta attenzione nel rispetto delle regole stradali siano ancora gli strumenti preferenziali per evitare tragedie».

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