I mille volti della Valentina di Crepax in una mostra al Centro Saint Bénin

I mille volti della Valentina di Crepax in una mostra al Centro Saint Bénin
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Ha aperto i battenti ieri, venerdì 11 giugno, la mostra “Guido Crepax. I mille volti di Valentina” dedicata ad uno dei più celebri e popolari maestri del fumetto d’autore. L’esposizione nel Centro Saint Bénin di Aosta resterà a disposizione del pubblico dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18 fino a domenica 17 ottobre. Curata da Alberto Fiz in collaborazione con Archivio Crepax, la mostra è organizzata dalla Struttura Attività espositive e promozione dell’identità culturale dell’Assessorato regionale dei Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio. Sono oltre 100 le opere presenti nell’ambito di un allestimento spettacolare specificatamente studiato per il Centro Saint Bénin dove lo spettatore può attraversare ambienti tematici in dialogo tra loro con manichini, sagome tridimensionali e tappezzerie d’autore.

Insieme alle tavole originali più emblematiche, la rassegna, divisa in 7 sezioni, offre l’occasione di analizzare la poliedrica indagine artistica di Guido Crepax presentando inediti documenti d’archivio, copertine di dischi, oggetti di design, abiti, paraventi, studi per la pubblicità, grandi giochi tridimensionali e molto altro.

Come appare evidente dal titolo, un ruolo di primo piano è affidato alla sua icona più celebre, Valentina, che ha saputo travalicare i confini del fumetto per diventare un personaggio della contemporaneità, in grado d’influenzare la storia della moda e del costume. Valentina appare attraverso una serie di opere che ne descrivono l’assoluta unicità nella storia del fumetto in quanto la sua immagine nasce dalla contaminazione tra mito (l’attrice Louise Brooks) e realtà (la moglie Luisa). La fusione di queste due anime ha consentito di sviluppare, nel tempo, un personaggio che riflette i differenti aspetti dell’universo femminile sopravvivendo, come le grandi figure del cinema e della letteratura, al suo autore.

La mostra propone un percorso coinvolgente e ricco di sorprese dove l’indagine di Crepax emerge nella sue differenti sfaccettature partendo da L’Uomo Invisibile, la prima storia disegnata da Crepax a soli 12 anni. Ma gli esordi dell’artista sono caratterizzati da una specifica attenzione nei confronti della Musica (il padre Gilberto Crepax era primo violoncellista alla Fenice di Venezia) e sin dal 1953 realizza oltre 300 copertine di dischi in parte presenti in mostra. La musica è una costante del fumetto dove si fa riferimento al rock (non possono mancare i Beatles), così come al jazz con Charlie Parker e Dizzy Gillespie. Anche i Giochi hanno una trattazione specifica in mostra: Crepax aveva la passione per la ricostruzione storica di eventi che si trasformano in straordinari percorsi tridimensionali dove compaiono, ad esempio, le battaglie piemontesi della Campagna d’Italia. Non mancano nemmeno i giochi della boxe o quelli che hanno come riferimento i viaggi di Marco Polo.

Di fondamentale importanza, poi, sono il Cinema e il Teatro a cui viene dedicata una specifica trattazione che comprende anche Fotografia e Televisione. Le sue storie, infatti, sono vere e proprie sequenze cinematografiche a fumetti con montaggi, inquadrature e primi piani. I riferimenti sono continui, da Eisenstein a Pabst, da Antonioni a Truffaut. Una sezione specifica è, poi, dedicata a Arte e Letteratura, altre due tematiche fondamentali nell’opera a tuttotondo di Crepax. Nell’ambito dell’esposizione si documentano le vicende che hanno coinvolto grandi maestri quali Kandinsky o Moore - a entrambi è dedicata una storia, Il falso Kandinsky e La Sindrome di Moore -, così come Manet - in mostra la citazione trasgressiva dell’Olympia - e Magritte. Il dialogo prevede anche la rivisitazione dei grandi classici della letteratura coinvolgendo, tra gli altri, Poe, Stevenson - di particolare significato sono le tavole tratte da Dottor Jekyill e Mister Hyde -, Diderot e il Marchese De Sade. Un’altra sezione particolarmente innovativa è quella che riguarda Moda, Design e Pubblicità dove sono esposti abiti e oggetti ispirati dalla poetica di Crepax quali lampade, vetri, paraventi e piastrelle. Da Versace a Krizia, da Castiglioni a Eileen Gray, è continua la dialettica con i differenti aspetti della creatività contemporanea. Insieme a Valentina, la rassegna analizza anche le altre figure femminili (Valentina e le altre), da Bianca a Anita, che animano l’universo di Crepax caratterizzato, spesso, da una forte componente onirica.

La mostra si conclude con un coup de théâtre: sull’altare della chiesa sconsacrata è prevista la ricostruzione dello studio di Crepax, Viaggiatore immobile, con il suo tavolo da lavoro e l’immancabile cassa del violoncello del padre che compare in molte immagini dei fumetti. Le pareti sono state ricoperte dalla tappezzeria creata per le storie a fumetti su cui appaiono ben 16 tavole originali in una sintesi visiva di grande efficacia. Nel medesimo ambiente viene, infine, collocato un video che consente di ripercorrere il percorso creativo del grande autore.

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