Medicina dello Sport: 2.500 visite in meno a causa della pandemia “Si ricominci a fare prevenzione”

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A causa dell’emergenza sanitaria, quest’anno non si è tenuto il consueto appuntamento con “Chi si ferma è perduto”, la manifestazione dedicata allo sport e alla promozione di sani stili di vita organizzata in occasione della Giornata nazionale dello Sport, la prima domenica di giugno. Per non abbassare la guardia sull’argomento, l’Usl ha comunque voluto fornire alcuni dati sull’attività del Servizio di Medicina dello Sport, da sempre tra le strutture aziendali impegnate nella promozione dell’evento.

Il servizio ha dovuto sospendere la propria attività nel periodo compreso tra marzo e giugno 2020 a causa del lockdown e i medici in servizio in quei mesi hanno prestato la propria opera professionale nell’elaborazione dei dati finalizzati alla ricerca epidemiologica sulla diffusione del contagio da Coronavirus e per la definizione dei criteri di assegnazione delle cosiddette “zone-colore”, su mandato dell’Usl e dell’Istituto Superiore della Sanità.

L’attività ambulatoriale, ripresa nel mese di giugno, non si è più fermata ma, naturalmente, il volume complessivo delle prestazioni ha subito una flessione significativa: nel 2019 le visite sportive sono state 4.500 e nel 2020, primo anno della pandemia, sono scese a circa 3.000. Per il 2021 la previsione si attesta a 3.400 prestazioni totali.

«Ci vorranno un paio di anni, almeno, per tornare a regime. - dice il responsabile del Servizio di Medicina dello Sport Maurizio Ferrini - Il volume complessivo è sempre aumentato, dai primi anni di attività e si è attestato, dal 2016, sempre oltre le 4.000 visite. A causa dei lavori di manutenzione a cui sarà sottoposto l’edificio che ospita l’ambulatorio, il servizio dovrà cambiare sede. Questo accadrà probabilmente nel corso dell’ultimo trimestre del 2021. La data precisa non è stata ancora definita e non sappiamo se si tratterà di una soluzione temporanea o definitiva. In ogni caso, la qualità delle prestazioni rimarrà la medesima».

Le prestazioni erogate dal Servizio di Medicina dello Sport, in esenzione o con pagamento di ticket, sono la certificazione di idoneità sportiva per attività sia agonistiche che non agonistiche. In caso di determinate situazioni cliniche o in esito alla diagnostica, i medici possono richiedere approfondimenti per gli atleti, che sono invitati o a cui viene prescritto di eseguire ulteriori visite.

«La visita sportiva non è soltanto un obbligo di legge, a cui si deve sottoporre ogni atleta agonista, - sottolinea il dottor Maurizio Ferrini, specialista in Medicina dello Sport e in Ortopedia e traumatologia - ma rappresenta un indispensabile strumento di prevenzione e, a volte, di diagnosi precoce di determinate patologie. È capitato di rilevare problemi di salute anche seri su atleti completamente ignari della propria patologia e di risolvere questi problemi prima che potessero diventare gravi. Questo è il valore aggiunto della nostra attività: si chiama prevenzione. Ed acquisisce un significato ancora più importante per i giovani soprattutto, da quando, purtroppo, non c’è più il medico nelle scuole e la visita medica del servizio di leva militare».

L’ambulatorio, attivato nel anno 2007, si trova nella sede del Palaindoor, in corso Lancieri di Aosta. Le prestazioni vengono erogate su prenotazione, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19. Le prenotazioni possono essere effettuate tramite Cup o chiamando direttamente l’ambulatorio, al numero 0165 267880.

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