Clemente Gerard, uno degli ultimi testimoni della miniera di Cogne
Le miniere di Cogne rappresentano una bella testimonianza di quella che è stata per diversi anni una delle maggiori fonti di reddito per gli abitanti del paese. Ancora oggi sono visibili i resti delle teleferiche per il trasporto del materiale, la funivia per i passeggeri che da Cogne arrivava a Colonna e numerosi fabbricati; gli addetti alla miniera potevano usufruire dello spaccio, della biblioteca e persino di un cinematografo. E tra questi c’era anche Clemente Gerard, nato a Cogne il 12 dicembre del 1942 e arrivato alla fine del suo viaggio martedì scorso, 8 giugno, all’Ospedale regionale di Aosta. Uno degli ultimi testimoni di quella realtà.
Figlio di Giuliano Gerard, anche lui minatore, e di Pulcheria Gerard, appena compiuti diciotto anni Clemente (che aveva tre fratelli: Lauretta, Gregorio e Teofilo), va a lavorare in miniera, nel 1961, a Costa del Pino, perforatore. Lassù ci si divideva su tre turni di otto ore. Coperti in maniera relativa, con indumenti che al massimo riparavano dall'umidità. Le pause erano rare, Clemente Gerard lavorava a cottimo individuale.
Questa è la sua vita fino al 1979, quando la miniera chiude i battenti. Il 21 marzo dello stesso anno arriva per lui il primo turno allo stabilimento di Aosta della Cogne, dove rimane fino alla pensione, nel 1995. «In mezzo», il matrimonio con Carmelina e i tre figli; Bonarina nel 1973, Davide nel 1976 e Giuliano nel 1981.
Membro del Gruppo Alpini di Cogne - con la penna nera aveva svolto il servizio militare - la sua grande passione è il gioco delle bocce. Gioca nel Ccs Cogne e nella Seat, categoria C. Giocatore valido, riconosciuto da tutti soprattutto come uno sportivo leale. Che ha ricevuto l’ultimo saluto della comunità nel pomeriggio di giovedì scorso, 10 giugno, nella chiesa parrocchiale Sant’Orso di Cogne.