Arriva in Regione la protesta delle maestre
La Regione solleciterà il Governo a risolvere il problema dei diplomati magistrali coinvolti dalla recente sentenza del Consiglio di Stato che ha determinato l'inibizione all'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento (GAE) per la scuola primaria e dell'infanzia di coloro che hanno sostenuto l'esame di maturità magistrale prima dell'anno scolastico 2001/2002. E' quanto è emerso lunedì scorso, 8 gennaio, durante un incontro tra il presidente della Regione Laurent Viérin e l'assessore regionale all'Istruzione Emily Rini con una delegazione di insegnanti.
«Comprendiamo la criticità della questione che in Valle d'Aosta riguarda un centinaio di docenti. - ha detto l'assessore Emily Rini - Siamo davanti a una sentenza che può incidere sulla continuità di insegnamento. E' per questo stiamo valutando le azioni da mettere in atto». L'impegno, riferisce ancora Enily Rini, «è di sollecitare il Governo nazionale, inizialmente attraverso una lettera al Ministro, affinché proceda al più presto per attivare ogni soluzione che garantisca sia i docenti sia le famiglie e gli alunni nel loro diritto alla continuità didattica, nonché possa essere un ulteriore tassello per la soluzione dei problemi del precariato storico che affliggono ormai da decenni la scuola».
«Anche su richiesta degli insegnanti, - riferisce il presidente Laurent Viérin - porteremo la questione in Consiglio regionale, attraverso una risoluzione, al fine di portare questo argomento all'attenzione di tutte le forze politiche, sociali e sindacali e di tutte le sensibilità presenti in Consiglio regionale».
«Sarà inoltre nostro impegno - aggiunge - arrivare con la questione al tavolo della Conferenza Stato-Regioni». Secondo Laurent Viérin «la procedura di un corso ad hoc per i precari storici abilitati e iscritti nelle graduatorie di istituto, siano essi laureati in Scienze della formazione primaria o Diplomati magistrali entro l'anno scolastico 2001/2002, è l'epilogo più idoneo».
Sono un centinaio gli insegnanti valdostani dell’infanzia e primaria - con un’esperienza di oltre 20 anni alle spalle - che rischiano di trovarsi ai margini dalla scuola.
A fine dicembre il Consiglio di Stato aveva stabilito che i diplomati magistrali pre-2001/2002 non hanno diritto ad entrare nelle graduatorie ad esaurimento. In tutta Italia si parla di circa 60 mila maestri che da anni insegnano nelle scuole perché reputati idonei allo scopo in virtù del titolo di studio acquisito.
Nella mattinata di lunedì scorso le maestre hanno scioperato e hanno organizzato in piazza Chanoux ad Aosta un presidio auto-gestito.
«La situazione che si venuta a creare è quasi kafkiana. Nel 2006 questi insegnanti vennero considerati non abilitati e quindi esclusi, successivamente una sentenza del Consiglio di Stato obbligò il Ministero dell'Istruzione a rivedere la decisione; nel frattempo, i termini per l'inserimento nelle graduatorie erano scaduti. Successivamente il 15 novembre è arrivata l'ennesima sentenza del Consiglio di Stato che ha decretato che nonostante il diploma magistrale sia titolo abilitante non è comunque titolo sufficiente» dice la portavoce delle maestre, Alessandra Cerise, 44 anni, di Aosta.
«Ci troviamo di fronte ad una situazione assurda che trova la sua motivazione solo in una questione economica. - afferma Elsa Juglair, 40 anni, di Nus e maestra a Saint-Christophe. - Serviamo, ma siamo pagati di meno e senza nessuna prospettiva futura. Questa non è una guerra tra diplomati e laureati in Scienze della Formazione. Chiediamo tutela per tutti e soprattutto parità di trattamento: molti nostri colleghi che hanno presentato ricorso pochi giorni prima sono stati inseriti nelle graduatorie. Noi invece siamo state escluse per un mero cavillo burocratico. Chiediamo solo una soluzione politica per sanare e normalizzare la situazione».
«Io insegno a Courmayeur da ben quindici anni. - spiega Myriam Théodule - Sono una mamma e una maestra. Mia figlia ha cambiato tre maestre di matematica nell'arco di tre anni. Mi sembra che questa situazione sia in totale spregio alla continuità educativa e crei indubbi problemi a tutti: insegnanti, alunni e genitori».
Paradossale è la situazione di Valentina Bressan, 35 anni di Introd. «Mi sono diplomata nel 2002, nel 2003 mi sono iscritta al corso di Laurea in Pedagogia dell'Infanzia che in quel periodo era considerato titolo valido per l'iscrizione nelle GAE. - dice Valentina Bressan - Quando mi sono laureata il titolo, causa modifica legislativa, non era più valido per l'inserimento. Successivamente mi sono specializzata in "Comunicazione aumentata e alternativa", ciò che consente di relazionarsi con i bambini e ragazzi con difficoltà. Ebbene il mio titolo di studio non mi permette di accedere alle GAE nè alle graduatorie per il sostegno di ragazzi con disabilità; la mia specializzazione mi permette invece, e qui sta il paradosso, di insegnare all'Università della Valle d'Aosta ai docenti di scuole elementari, medie e superiori che stanno studiando per ottenendo l'abilitazione per il sostegno».