Maturità, dal 16 giugno i colloqui «A settembre un avvio ordinato»

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Dopo un anno scolastico un po' a distanza e un po' in classe, sopattutto per le scuole superiori, tornare a vedersi e parlarsi di persona è stato un sollievo per molti, alunni e docenti. Ora è tempo di tirare le fila: i colloqui dell'esame di stato alla fine del secondo ciclo - la maturità per intenderci - iniziano mercoledì prossimo, 16 giugno, e proseguiranno indicativamente fino a mercoledì 30. Gli studenti "maturandi" coinvolti sono 897 e verranno ascoltati e valutati da 300 commissari, dal momento che in ognuna delle 25 commissioni ci saranno 6 docenti esterni e un presidente, che può essere un dirigente scolastico oppure un docente della scuola secondaria di secondo grado.

«Nella speranza di ritornare al più presto a una situazione di normalità - commenta Luciano Caveri, assessore regionale all'Istruzione - l'Amministrazione regionale augura a tutti gli alunni e a tutto il personale docente e non docente di concludere il più serenamente possibile questo anno scolastico e rassicura sul fatto che continuerà a impegnarsi, con l’aiuto di tutti, del personale scolastico, degli enti locali e delle associazioni del territorio, a garantire ai nostri giovani un ordinato avvio delle lezioni a settembre, attraverso un’offerta formativa innovativa, inclusiva e di qualità, per rispondere alle emergenti sfide educative».

Il colloquio sarà una vera e propria prova di maturità per i candidati, durerà un'ora e sarà sostenuto davanti a professori dell'istituzione di appartenenza: «È un colloquio che va a sostituire le valutazioni allo scritto. - spiega la sovraintendente agli studi Marina Fey (foto) - Un colloquio strutturato che deve poter dare la possibilità di valorizzare conoscenze, attitudini e competenze, intendendo la maturità come capacità di rielaborazione e senso critico».

La prova comporta la presentazione di un elaborato sulle discipline caratterizzanti, un breve testo scelto nel repertorio di lingua e letteratura italiana e uno da quella francese, per l'attestazione della «pleine connaissance» della lingua. Poi vi sarà una discussione su materiale proposto dalla commissione in base alle caratteristiche dello studente e una esposizione, anche multimediale, dei percorsi per le competenze trasversali ed orientamento. La griglia di valutazione è unitaria, nazionale, e il punteggio dell'esame vale il 40 per cento del voto, mentre il 60 per cento viene dal percorso di studio e dai crediti maturati.

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