Lillianes in lutto: a quattro giorni di distanza si sono spenti Alfredo e Raffaele Clerin, padre e figlio, entrambi geometri

Lillianes in lutto: a quattro giorni di distanza si sono spenti Alfredo e Raffaele Clerin, padre e figlio, entrambi geometri
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In soli quattro giorni Lillianes ha perso due pilastri della comunità, Alfredo e Raffaele Clerin, entrambi geometri, padre e figlio. Alfredo, classe 1940, negli ultimi sei mesi aveva sofferto di diversi problemi di salute, tra cui l’Alzheimer, ed è mancato martedì 1° giugno, quindi sabato 5, in modo del tutto imprevisto, a causa di un infarto, è poi scomparso il figlio Raffaele, nato nel 1970, che lascia le due figlie Giulia ed Elisa, di ventidue e diciannove anni. I loro funerali sono stati celebrati rispettivamente giovedì 3 e lunedì scorso, 7 giugno.

Alfredo Clerin ha sempre svolto la professione di geometra, aprendo oltre cinquant’anni fa uno studio a Pont-Saint-Martin, dove all’inizio degli anni 2000 sono entrati anche il primogenito Raffaele e poi la figlia Manuela, nati dal suo matrimonio con Graziella Vallomy. Nello studio hanno svolto l’apprendistato tantissimi giovani poiché negli anni i due geometri Clerin - Alfredo e Raffaele - hanno sempre investito sulle nuove leve: oltre a sapere insegnare un mestiere, erano in grado di creare un rapporto di amicizia con i loro collaboratori ed erano ottimi mediatori, famosi per risolvere le questioni più delicate.

Alla fine degli anni Settanta, Alfredo aveva fondato, insieme ad alcuni amici del Coro di Ivrea, il Coro Mont Rose di Pont-Saint-

Martin, di cui era diventato presidente, come pure era stato tribuno romano nella settantesima edizione del Carnevale di Pont. In amministrazione, sempre a Pont-Saint-Martin, ha ricoperto il ruolo di consigliere comunale dal 1985 al 1990. «Era un unionista con il cuore, della vecchia guardia. - racconta il nipote Leo Vallomy, coetaneo del cugino Raffaele, con il quale è cresciuto come se fossero fratelli - Anche a Lillianes, in caso di bisogno, padre e figlio c’erano sempre, per consigli e aiuti concreti. Quando Alfredo è andato in pensione, si è comprato un piccolo escavatore e ha trasformato il giardino dietro casa con muretti, stradine e prati coltivati con cura. Gli piaceva migliorare tutto quello che aveva intorno».

Erano quattro le passioni di Raffaele: la famiglia, di cui era il punto di riferimento, il suo paese Lillianes, per il quale si adoperava senza risparmiarsi, il lavoro e la Juventus, che seguiva andando allo stadio a Torino e partecipando anche a tutte le trasferte. Nel 2006 era stato socio fondatore con l’amico Melchiorre Jans dello Juventus Club Monterosa “Moreno Torricelli”. A Lillianes lascia un vuoto enorme: sempre disponibile, per tutti, un vero prezioso riferimento. Inoltre, non aveva mai perso, fin da bambino, un’edizione del tradizionale gioco della Rouotta, che si svolge il 26 dicembre.

Il sindaco Daniele De Giorgis gli riconosce, oltre ad una grande competenza professionale, delle doti relazionali fuori dal comune e un amore sincero e disinteressato per Lillianes. «Lascerà un vuoto difficile da colmare, era uno dei pilastri della comunità. Ho avuto modo di apprezzare la sua professionalità per i lavori a cui ha collaborato attraverso dei bandi pubblici e talvolta perfino a titolo gratuito, solo per l’amore che nutriva per il paese. Non sempre eravamo d’accordo, ma la sua grandezza era quella di trovare ogni volta un punto di incontro e una soluzione. Sapeva parlare alla persone più umili, interpretando le loro esigenze, e pure interloquire con quelle più autorevoli, facendo sentire tutti a proprio agio. Era un uomo di grandi passioni e talvolta si dilettava ad immaginare Lillianes diversa da com’è ora, considerato che gli sarebbe piaciuto apportare delle continue migliorie al nostro territorio. Ci sono tanti lavori pubblici che parlano di lui, è questa l’eredità che lascia a noi tutti. Gli siamo molto grati per i consigli che ha dato e per quanto ha realizzato, ma devono essergli riconoscenti anche le Amministrazioni comunale del passato, come dovranno esserlo quelle del futuro. Ha insegnato più per quello che ha fatto che per quello che ha detto. L’ho sempre considerato un maestro.».

L’amico Federico Giacosa, vicepresidente dello Juventus Club Monterosa, lo ricorda come grande fan della squadra e di Vasco Rossi: «Noi membri del direttivo del Club eravamo grandi amici e giravamo l’Italia e l’Europa per seguire la Juve, accomunati dalla stessa passione. Mi piace ricordare, in particolare, le trasferte a San Pietroburgo in Russia e a Poznan in Polonia». «Un uomo speciale, umile, disponibile, sempre pronto alla battuta. - commenta Moreno Torricelli, l’ex giocatore della Juventus residente a Lillianes, amico e vicino di casa di Raffaele - E’ stato uno dei primi ragazzi conosciuti quando mi sono trasferito in Valle d’Aosta, circa dieci anni fa. Spesso ci facevamo compagnia dai rispettivi balconi, fumando l’ultima sigaretta della giornata. Quel vuoto per me sarà davvero incolmabile».

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