Verso una maggioranza pubblica per Traforo e autostrada del Bianco

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Gli azionisti della holding Atlantia hanno approvato la vendita di Autostrade per l’Italia (ASPI) a Cassa Depositi e Prestiti (CDP), la società finanziaria controllata per l’83 per cento dal ministero dell’Economia. Lo scorso aprile Cassa Depositi e Prestiti aveva presentato un’offerta vincolante di acquisto per ASPI, con la partecipazione dei fondi Blackstone e Macquarie. Cassa Depositi e prestiti rileverà quindi l’88,06 per cento del capitale di ASPI, controllato finora da Atlantia, il cui socio di riferimento è la famiglia Benetton. Il costo dell’operazione sarà di 7,9 miliardi di euro.

La trattativa era stata voluta dal Movimento 5 Stelle, che dopo il crollo del ponte Morandi a Genova nel 2018 si era impegnato a revocare le concessioni autostradali ad ASPI estromettendo la famiglia Benetton, accusata di negligenze e mancati controlli. Nonostante l’accordo raggiunto a luglio, le trattative tra Atlantia e Cassa Depositi e Prestiti erano proseguite a rilento, soprattutto per quanto riguarda la cifra totale che Cassa Depositi e Prestiti avrebbe dovuto versare per rilevare ASPI.

Un risiko che avrà conseguenze anche nella nostra regione. Autostrade per l’Italia infatti è l’azionista di maggioranza della Società Italiana per Azioni per il Traforo del Monte Bianco-Sitmb, che a sua volta è socio di maggioranza della Rav-Raccordo autostradale valdostano, che gestisce il tratto compreso tra Aosta e Courmayeur. Cambieranno quindi gli interlocutori della Regione - in entrambi i casi socio di minoranza - che non saranno più privati ma, in buona sostanza, lo Stato.

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