“Gli eletti in Consiglio se ne infischiano di 13.200 firme” Il comitato “La Valle non è una discarica” va all’attacco
«Gli eletti in Consiglio regionale se ne infischiano di 13.200 firme di cittadini residenti in Valle d’Aosta che hanno firmato la petizione contraria all’apertura di questa immensa pattumiera».
Il comitato “La Valle non è una discarica” alza il tiro e punta la mira direttamente contro i politici di piazza Deffeyes, contestando la decisione di rivolgersi al Tar perché dichiari l’inammissibilità del ricorso presentato dallo stesso comitato per chiedere la revoca dell’autorizzazione di realizzare la discarica per rifiuti speciali non pericolosi di Chalamy, a Issogne.
«Sostengono che la discarica deve essere realizzata e che non sussiste alcun motivo che ne impedisca l’entrata in esercizio. - scrive il comitato - Ci accusano di non essere radicati sul territorio. E’ evidente, scorrendo la lista, che su venti membri ben in diciotto siamo residenti nei Comuni valdostani circostanti la discarica. Difendono la sciagurata delibera di Giunta 1.381 del 2014, quella che ha aperto le porte ai rifiuti provenienti da fuori Valle voluta dall’allora presidente Augusto Rollandin e dalla sua Giunta composta da Aurelio Marguerettaz, Mauro Baccega, Luca Bianchi, Antonio Fosson, Pierluigi Marquis, Ego Perron e Renzo Testolin. Sia ben chiaro a tutti che la montagna di rifiuti che rischia di caderci addosso è colpa di questi signori. Tutto il resto è una conseguenza del loro operato al “servizio dei cittadini”. Compresa la nascita del nostro comitato”».
“La Valle non è una discarica” attacca a muso duro in particolare Aurelio Marguerettaz e Albert Chatrian.
Al primo si rinfaccia la definizione della dimissionaria assessora Chiara Minelli come “assessora dei comitati e non di tutti i valdostani”. Il presidente Elvis Francisco smentisce e racconta: «Ho incontrato una volta nei mesi scorsi la signora Minelli e l’impressione che ebbi fu di una donna attenta a non rimetterci di tasca propria, nel caso in cui i proprietari della discarica avessero chiesto il risarcimento a causa della revoca dell’autorizzazione. Non ci lasciammo da buoni amici».
Albert Chatrian è poi definito «il gentile arrogante di Torgnon» accusato per quanto fatto da Assessore all’Ambiente: «La legge regionale 3/2020, stroncata nel marzo di quest’anno dalla Corte Costituzionale, ora possiamo dire che servì a lui per non rimanere con il cerino in mano».