Acqua, bollette non pagate per quasi 2 milioni di euro

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Un'azione graduale per arrivare al recupero di quasi 2 milioni di euro di crediti relativi al servizio idrico maturati tra il 2007 e il 2019. La Giunta comunale di Aosta ha approvato lunedì scorso, 31 maggio, la deliberazione numero 112 con la quale fornisce gli indirizzi per incassare le somme non pagate relative alle bollette emesse dal 3 luglio 2007 al 31 ottobre 2019. Il totale complessivo dei crediti vantati dall'ente è di 1.922.122 euro, in particolare: 1.423.890 sono riferiti a utenze ancora attive e 498.221 a utenze “disdettate”. Le prime si riferiscono sia ad attività commerciali, per le quali - in caso di persistere dello stato di morosità - è possibile sospendere il servizio, sia a utenze condominiali e domestiche. In quest'ultimo caso, la procedure previste dall'Arera - Autorità di Regolazione Energia, Reti e Ambiente - prevedono la riduzione della portata. L'azione di recupero, che partirà già nei prossimi giorni, si concentrerà inizialmente sui crediti di importo superiore ai 5.000 euro.

«Con questa deliberazione - dichiara l’assessore alla Gestione del territorio Corrado Cometto - facciamo chiarezza in merito a una situazione di disagio per l’Ente che si stava manifestando da diversi anni a causa dell’accumularsi di crediti non riscossi a seguito di situazioni persistenti di morosità. Ora, finalmente il Comune dispone di indirizzi certi attraverso i quali orientare le proprie condotte nei confronti delle utenze morose, salvaguardando ovviamente quelle più fragili, ma potendo procedere alla riduzione, quando non al distacco, delle forniture, e in ogni caso provvedendo alla formazione del ruolo coattivo in aderenza con le disposizioni del Regolamento comunale delle entrate, anche per perseguire i mancati incassi delle utenze disdettate».

Per le utenze attive condominiali, il cui importo insoluto è pari a 834.247 euro, il debito fa riferimento a 48 amministratori. Il debito maggiore è di 271.626 euro, quello minore è di 11 euro.

I condomini che presentano insoluti invece, da un massimo di 32.447 euro ad un minimo di 15 euro, sono 252 nel periodo che va dal 2010 al 2020, per un numero variabile di bollette.

Per le utenze attive private, suddivise in domestiche e non, il totale dell’insoluto è di 571.121 euro. Quelle non domestiche morose sono 107 e importi vanno da un massimo di 36.000 euro a un minimo di 15 euro. Le bollette non pagate sono complessivamente 696, per 332.998 euro.

Nella relazione del Comune si legge: «Per alcune utenze le bollette non pagate sono numerose (37 è il numero massimo) a testimonianza di una deprecabile attitudine a non pagare i servizi di cui si usufruisce quotidianamente».

Discorso che non cambia molto per le utenze attive domestiche. Quelle morose sono 324 con importi che spaziano da 9.620 euro a 15 euro, somme che sono ripartite complessivamente su 1.406 bollette.

Pesano anche le utenze attive delle pubbliche amministrazioni, con un debito complessivo di 18.527. Le utenze morose sono 7 con debiti da 7.387 euro a 20 euro.

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