“Senza fiato”: premiati gli studenti per il concorso dedicato alla sensibilizzazione sulla fibrosi cistica
Si sono concluse giovedì scorso, 3 giugno, le premiazioni del concorso "Senza fiato: una risata vi seppellirà, a me la fibrosi cistica… forse”, che ha portato la Lega Italiana Fibrosi Cistica Valle d’Aosta all'istituzione scolastica Regina Maria Adelaide e prima, martedì 25 maggio, al Liceo scientifico Bérard, entrambi ad Aosta.
«Abbiamo proposto in modalità virtuale la pièce che porta il nome del progetto. - spiega la presidente della Lifc valdostana Rossana Olzer - E’ uno spettacolo scritto e interpretato da Pierpaolo Baingiu per la regia di Stefano Ledda e prodotto dal Teatro del Segno. Grazie al sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali abbiamo lanciato il concorso e potuto premiare sei studenti e le loro scuole».
I ragazzi hanno potuto vedere lo spettacolo da martedì 23 febbraio a martedì 9 marzo, preparare le loro riflessioni e partecipare al concorso, attraverso i docenti referenti delle due scuole aderenti - per il Regina Maria Adelaide Serena Del Vecchio e per il Bérard Paola Negretto, Carlotta Trasino e Silvia Maffei. Il Liceo scientifico ha ricevuto un microscopio e una campana a pressione positiva e sono stati premiati gli studenti Rachel Martini, Manuela Carrara, Valentina Tomada, Lucia Motto Ros e Lorenzo Meynet; il Liceo delle Scienze Umane e scientifico ha invece ricevuto una nuova targa dell’istituzione scolastica ed è stata premiata la studentessa Silvia Borroz.
«Abbiamo definito un budget complessivo e premi, di uguale valore, per tutti gli studenti - continua Rossana Olzer - e le scuole hanno scelto il “regalo” per loro più utile. Per noi è importante poter sensibilizzare anche i giovani all’importanza della donazione di organi e all’attenzione per una malattia complessa come la fibrosi cistica».
Silvia Borroz, che ha ricevuto il premio giovedì 3 giugno, frequenta la quarta A del Liceo delle Scienze Umane e spiega così l’intepretazione che ha dato del tema del concorso attraverso un disegno: «Ho rappresentato una donna, quasi una dea, che impugna una spada che simboleggia la lotta che ogni persona affetta da fibrosi cistica deve affrontare. Ed ecco il secondo simbolo: le ali. Non tutti riescono a vivere una vita più o meno duratura, qualcuno ci lascia prima. Il terzo simbolo: quello dell'ossigeno, la vita, il respiro, quello che a volte sembra mancare. E infine l'ultimo simbolo, il sondino nasale. Alla fine non ho fatto molto, ho disegnato la mia interpretazione sulle persone affette da fibrosi cistica. Non ho dato loro un rimedio, non li ho aiutati, però sono contenta di essere stata in grado di trasmettere un messaggio: quello di lottare. Lottare sempre».
«La collaborazione con la Lega Fibrosi Cistica è per noi importante. - conclude il dirigente scolastico Francesco Fazari - Abbiamo finalmente potuto tornare a vederci di persona a scuola, prima della fine dell’anno, e ospitare la premiazione: in questo periodo di pandemia e distanziamento, la relazione è quanto mai fondamentale».