Polemica tra l’Associazione Quartiere Cogne e il Comune sulla famiglia a rischio sfratto

Polemica tra l’Associazione Quartiere Cogne e il Comune sulla famiglia a rischio sfratto
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Una famiglia che rischia lo sfratto e tra l'Associazione Quartiere Cogne e l'assessora comunale alle Politiche sociali Clotilde Forcellati volano gli stracci. «Siamo lasciati soli dalle istituzioni quando si tratta di aiutare le famiglie del quartiere - esordisce Rosalia Ventrini, presidente dell'Associazione - ma voglio sottolineare come noi dovremmo essere un aiuto e non la soluzione ai problemi». Ecco la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Una donna con 2 figli minori, uno dei quali con un grave problema al cuore, - riferisce Rosalia Ventrini - potrebbe a breve essere sfrattata dal suo alloggio che è di proprietà dell’Arer, l’Azienda Regionale di Edilizia Residenziale. Purtroppo la sua è una situazione gravissima ed impellente e chiediamo che le istituzioni prendano in mano la vicenda perché al momento questa signora è stata abbandonata a se stessa. Lei non paga l’affitto da molti mesi ma la sua è una morosità incolpevole e a causa della sua pregressa situazione familiare non può produrre un suo Isee, cioè l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, e questo almeno sino alla fine del prossimo mese di agosto. Lo scorso mese di marzo, e quello che dico è stato tutto verbalizzato, l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Aosta Clotilde Forcellati si era presa l’impegno di provare a risolvere questa situazione anche con l’aiuto degli assistenti sociali. Era stato quindi concordato un piano da sottoporre all'Arer che prevedeva il pagamento di 400 euro mensili per maggio, giugno, luglio e agosto più una quota di 210 euro mensili come rientro dei debiti pregressi in attesa del nuovo Isee. Al riguardo però ero stata subito molto chiara, sarebbero serviti circa 2.500 euro. A seguito di ciò con la signora mi ero recata all'Arer per sottoporre la proposta che era stata subito accettata. Quello che è poi successo è stato che l’assistente sociale ha versato solamente i 400 euro dell’affitto del mese di maggio senza la quota del rientro mensile di 210 euro tanto che l’Arer si è sentita giustamente preso in giro. Ora il problema riguarda i prossimi 3 mesi e per evitare di arrivare allo sfratto come associazione abbiamo aperto una raccolta fondi ma siamo veramente preoccupati. Ho cercato più volte di contattare l’assessora Clotilde Forcellati, che si è ben guardata dal rispondere sapendo a priori quale sarebbe stato il motivo della mia chiamata».

Rosalia Ventrini aggiunge che «Da settembre in poi le cifre dell’affitto e del rientro del pregresso, in presenza dell’Isee, saranno riviste al ribasso ma il problema non sarà completamente risolto anche perché questa signora ha un lavoro precario. In ogni caso mi sono già mossa con il direttore della Caritas di Aosta Andrea Gatto, ma siamo stufi e ci sentiamo presi in giro per le continue promesse mai mantenute».

Pronta la replica dell’assessora comunale Clotilde Forcellati: «In realtà la signora Ventrini quando ha bisogno mi chiama, e devo dire che lo fa anche spesso, ed io sono sempre disponibile. Nel caso tirato in ballo la persona in questione abita in una casa Arer e quindi non coinvolge direttamente il Comune di Aosta ma la Regione e la stessa aveva avuto l’intimazione ad uscire dall’alloggio per via dei debiti pregressi, peraltro di grande entità. L’ho voluta incontrare personalmente perché si tratta di un nucleo familiare molto fragile che insiste sul territorio comunale e quindi ce ne facciamo carico tutti».

L’assessora Clotilde Forcellati sostiene che «Davanti alla signora Ventrini avevo parlato al telefono con l’assistente sociale con la quale avevamo condiviso un piano di rientro. L’assistente sociale stessa tramite la Caritas aveva trovato i soldi per pagare l'affitto del mese di maggio ed ora si ragionerà sulle prossime mensilità quindi non capisco tutta questa agitazione. Questa signora anche dal punto di vista del nucleo familiare ha una situazione particolare vista la presenza nel nucleo stesso di una persona che non dovrebbe esserci. La cancellazione è stata fatta solo nell’agosto del 2020 e deve passare un anno prima la nuova situazione familiare venga, per così dire, omologata. A quel punto la signora potrà fare un Isee suo che sarà quasi inesistente e quindi sarà riparametrato l’affitto e quant’altro. Come si vede non c'è stato nessun abbandono però ci sono delle leggi da rispettare. Purtroppo la presidente Rosalia Ventrini si comporta sempre allo stesso modo e ce l'ha con tutti ma la realtà è ben diversa».

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