Dissequestrati i 2 bar “ribelli” a Pont-Saint-Martin, 15 le multe inflitte ad altri locali
Mercoledì scorso, 26 maggio, sono stati dissequestrati i bar Lys e Brivio di Pont-Saint-Martin cui i Carabinieri avevano posto i sigilli, su disposizione urgente della Procura, venerdì 12 febbraio. Il provvedimento era stato adottato, nell’ambito del procedimento penale a carico delle titolari delle 2 attività per la violazione del testo unico delle leggi sanitarie, a seguito dell’inosservanza delle chiusure imposte dalle autorità a seguito delle ripetute infrazioni ai Dpcm e delle ordinanze regionali a contenimento della pandemia Covid-19. Katia Bertero per il Bar Lys e Francesca Pistono per il Bar Brivio, tramite i rispettivi legali, avevano depositato in Tribunale l’istanza di dissequestro. Il pm Francesco Pizzato ha espresso parere favorevole alla stessa per il fatto che la Valle d’Aosta ora è in zona gialla e tenuto conto del congruo lasso di tempo trascorso dai giorni dei fatti, elementi che hanno affievolito le esigenze cautelari. Nei confronti dei due locali, il Presidente della Regione, nelle sue funzioni prefettizie, mercoledì 3 febbraio aveva disposto una chiusura temporanea di 30 giorni, quale pena accessoria per le ripetute violazioni alle misure sul contenimento della pandemia. In particolare, i militari avevano trovato clienti all’interno dei locali in più giorni, nel periodo della “zona arancione”, quando era consentito solo l’asporto. Nonostante ciò, le due titolari hanno continuato ad aprire, venendo denunciate nei giorni successivi.
Sempre in tema di sanzioni, sono state 15 quelle inflitte nel mese di maggio dalla Polizia perlopiù a baristi senza mascherine che servivano i clienti ad Aosta (5), Châtillon (3), Villeneuve (3), Montjovet (3) e Charvensod (1). In alcuni casi, nonostante la zona arancione, erano gli avventori a non indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie. Sono stati 51 gli esercizi commerciali controllati e 123 le persone identificate dalla Polizia amministrativa, sociale e dell'immigrazione della Questura di Aosta. Non sono emerse irregolarità dai controlli svolti in altri Comuni.