Commissariamento del Comune di Saint-Pierre, possibile proroga

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Si prospetta una proroga per il commissariamento del Comune di Saint-Pierre, scattato il 13 febbraio 2020 a seguito dell’accertata infiltrazione mafiosa nell’attività amministrativa. L’esigenza, motivata in sostanza dalla necessità di completare l’avviato processo di riorganizzazione dell’apparato dell’ente, emerge dalla relazione sull’attività svolta dalla Commissione straordinaria insediatasi in Municipio, composta dal dirigente di prefettura Giuseppe Zarcone, dal viceprefetto Laura Ferraris e dal viceprefetto aggiunto Diego Dalla Verde. Il documento è stato esaminato nel pomeriggio di mercoledì scorso, 26 maggio, nell’ambito di una seduta del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica, l’organismo coordinato dal presidente della Regione Erik Lavevaz nelle sue attribuzioni prefettizie, che raggruppa i vertici delle Forze dell’Ordine. Il periodo commissariale, stabilito inizialmente per una durata di 18 mesi, scadrebbe nel prossimo agosto. La proroga, qualora disposta - gli atti di commissariamento la prevedono di 6 mesi -, lo prolungherebbe fino al gennaio 2022. La relazione verrà ora trasmessa dai servizi di prefettura di piazza Deffeyes al Ministero degli Interni, competente per la decisione sull’estensione, dopo la quale potranno tenersi nuove elezioni. L’accesso antimafia nel comune di Saint-Pierre era scattato a seguito dell’inchiesta Geenna della Dda di Torino e dei Carabinieri del Reparto Operativo. Il 23 gennaio 2019 era stata arrestata con l’accusa di concorso esterno nella “locale” di ‘ndrangheta, l’allora assessore alle Finanze dell’ente Monica Carcea, poi dimessasi. A tal proposito è in corso il procedimento di secondo grado davanti alla Corte d’Appello di Torino che riprenderà lunedì prossimo, 31 maggio. Oltre a lei sono imputati i dipendenti del Casinò di Saint-Vincent Nicola Prettico e Alessandro Giachino, accusati di associazione di tipo mafioso assieme al titolare della Pizzeria La Rotonda di Aosta Antonio Raso, e l’ex consigliere regionale Marco Sorbara che deve rispondere di concorso esterno nel presunto sodalizio mafioso.

Il processo per l’altro filone dell’inchiesta Geenna

Nel processo d'Appello su una presunta locale di 'ndrangheta ad Aosta, mercoledì scorso, 26 maggio, la Procura generale di Torino ha chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado a 10 degli 11 imputati che avevano scelto il rito abbreviato. Solo per l'avvocato Carlo Maria Romeo la proposta è stata superiore (7 anni e 6 mesi, era stato condannato a 4 anni e 6 mesi). Le richieste di condanna del sostituto procuratore generale Elena Daloiso sono arrivate al termine di una lunga requisitoria. Gli altri imputati sono Giacomo Albanini, condannato nel luglio 2020 a 1 anno e 4 mesi in primo grado, Roberto Bonarelli, 1 anno e 6 mesi, Marco Fabrizio Di Donato, 9 anni, Roberto Alex Di Donato, 5 anni e 4 mesi, Roberto Fabiani, 3 anni, Salvatore Filice, 2 anni e 4 mesi, Francesco Mammoliti, 5 anni e 4 mesi, Bruno Nirta, 12 anni e 8 mesi, Rocco Rodi, 1 anno e 4 mesi, e Bruno Trunfio, 4 anni. Il processo riprenderà martedì 8 giugno.

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