Maisonnettes a Gignod piange Ernesto Grange, il nonno del villaggio
Maisonnettes a Gignod piange Ernesto Grange, il nonno del villaggio nato il 22 aprile 1942 da Emilio Grange ed Elisabetta Rollandin, terzo di 5 figli.
In seconda media non volle sostenere gli esami di riparazione e, vista l'invalidità del padre a causa di un infortunio, prese in mano l'attività agricola di famiglia che consisteva in una stalla con una mezza dozzina di mucche, nel lavoro nei campi e nella coltivazione dei meli. In quei tempi si usava, non essendo ancora meccanizzata l'agricoltura, falciare l'erba a mano. Quindi, confrontandosi con gli anziani del mestiere, pensò di acquistare una delle prime macchine falciatrici. Pertanto in molti lo cercavano per questo servizio, che lui svolgeva con immenso piacere accompagnato dal suo inseparabile trattore che fece restaurare negli anni 2000 e che ha usato fino a quando la salute glielo ha permesso. Era molto conosciuto anche fuori Valle per la vendita della frutta che produceva.
Negli anni Settanta aprì sua ditta edile, con il fratello minore Giuseppe mancato prematuramente sul lavoro nel 1977, portata avanti con tanta passione fino al 2013.
Era conosciuto dagli abitanti di Gignod come “l'uomo del pane” perché mensilmente lo cuoceva nel suo forno a legna e poi, con generosità, lo regalava. Generosità che ha contraddistinto tutta la sua vita. Nesto, come veniva chiamato da tutti, ha contribuito come volontario alla costruzione dell'Oberdze di Gignod, la struttura per anziani vicina alla chiesa del paese. È stato, inoltre, pompiere volontario e sempre disponibile con chiunque avesse bisogno. Nesto era un amico con cui era bello fare una cantata, una partita alla belote piuttosto che una a petanque. Mitici erano i suoi spuntini per i tanti amici e la frase con cui li offriva: «Se questo è un castigo, che il Signore ne mandi un altro...».
Il “suo” villaggio era per lui un orgoglio. Nella bella stagione amava abbellirlo con tanti fiori insieme alla moglie Esterina Desandré, sposata il 21 maggio 1966 e da cui ha avuto i figli Flavio, nato il 15 maggio 1967, e Michela, venuta alla luce il 28 ottobre 1970, ai quali si aggiunge l’affezionata Daniela, nata il 22 gennaio 1965, e accolta in famiglia all’età di 13 anni dopo la prematura scomparsa della madre, la cognata Maria Desandré. Ogni mattone di Maisonnettes lo ricorderà perché con sacrificio ed impegno è riuscito a far sì che non si spopolasse, ristrutturando tutto il possibile.
Arrivata la pensione ha iniziato a coltivare con dedizione l’orto e con grande soddisfazione portava a casa il raccolto sempre abbondante. Ha combattuto 18 mesi con tanta forza e coraggio la sua battaglia contro un male incurabile che, alla fine, ha avuto il sopravvento. Si è spento all’età di 79 anni domenica scorsa, 16 maggio, nella sua abitazione. I funerali sono stati celebrati mercoledì 19 da don Nicola Corigliano.
Benvoluto da tutti, lascia un dolce ricordo e un vuoto immenso nella sua famiglia e in tutti quelli che hanno avuto il piacere di conoscerlo.