Sarre, proseguono i lavori di ristrutturazione dell’altare della chiesa di Saint Maurice: inaugurazione a fine anno

Un lavoro paziente e certosino restituirà, verso la fine dell'anno, i colori originali dell'altare della chiesa di Saint Maurice a Sarre. Il blu, il rosso e le dorature sono infatti state a lungo coperte da tonalità neutre, conseguenza del gusto più morigerato di fine Ottocento dell'arcivescovo Joseph-Auguste Duc: "Non apprezzava troppi colori negli altari - spiega il restauratore Piermauro Reboulaz - così gli interventi di quel periodo, a Sarre ma anche ad Aosta nella chiesa di Saint Etienne e nella cappella del Seminario Maggiore, avevano portato a coprire anche la polvere con uno spesso strato di colore".

Le tonalità sgargianti sono così state per diverso tempo coperte da toni beige e cioccolato, uniformando un intento che, spiega ancora Piermauro Reboulaz, "Voleva creare stupore e meraviglia per dare gloria a Dio". L'altare è già stato smontato nel 2019, ma non si era ancora potuto procedere con i lavori fino a poco tempo fa: la base sarà sistemata per ultima così come la mensa in pietra probabilmente appartenuta a un monumento più antico, mentre in alto la struttura sulla parete è già stata completata. Altre parti dell’altare sono ancora in laboratorio.

Del quadro che raffigura San Maurizio, tra San Giuseppe, San Luigi IX Re di Francia, il Beato Amedeo IX di Savoia e San Francesco d’Assisi si era già occupata nel 2016 la restauratrice Novella Cuaz, che ora ha completato la parte relativa alla decorazione delle pareti dietro all'altare maggiore. "Sono stati fatti dei sondaggi per capire la stratificazione presente sulle pareti. - spiega Novella Cuaz - Si è proceduto alla loro pulitura e al consolidamento della pellicola pittorica delle ghirlande e della stuccatura delle fessurazioni nella muratura. Gli sfondati, le incassature decorate, sono stati velati con delle tinte a calce e pigmenti minerali. Il progetto futuro sarebbe quello di completare il restauro di tutto il presbiterio e della volta". La tela con San Maurizio aspetta in sacrestia di poter tornare sull'altare, così come le statue che erano ospitate nelle nicchie. "Lo stato di conservazione è nell'insieme buono. - riprende Piermauro Reboulaz - Ora si tratta di restituire l'equilibrio cromatico che c'era in origine. Si può vedere nelle due colonne tortili la differenza fra il prima e il dopo il restauro: il colore uniforme lascia il posto a decorazioni floreali. Ai lati, nelle statue dipinte e dorate si riconoscono San Grato e San Nicola. Sulla verticale verrà riposizionata la statua della Madonna attorniata da angeli e alle estremità due puttini, a sinistra Sant’Anna col bambino e a destra Santa Barbara. Ancora più in alto, il Cristo Redentore domina sullo sfondo di un pannello con bassorilievi dorati; ai lati, due puttini alati che fanno coppia con altrettanti posti più in alto a sottolineare il busto del Dio Padre che conclude l’apparato artistico dell’altare".

Tutte le statue sono state rimosse e portate in laboratorio: i colori non originali saranno rimossi, per riportare alla luce quelli del Settecento. "Gli incarnati delle statue - conclude Piermauro Reboulaz - hanno almeno due strati a base resino-oleosa che rende particolarmente incerta la fattibilità dell’operazione: oltre alla tenacia di queste ridipinture, si deve mettere in conto la delicatezza dell’originale che rischia di essere sensibile ad ogni tipo di solvente utilizzabile. Inoltre, le parti a doratura sono state coperte con porporina che, contenendo rame, nel tempo si è ossidata assumendo una sfumatura verdognola".

I lavori, nel complesso, costeranno all’incirca 150mila euro: la Regione ha contribuito per 60mila euro, a cui si sommano 28mila euro dalla Fondazione Crt, 10mila euro del Comune di Sarre e 2mila euro dell’Associazione Sarre 2mila8, mentre i rimanenti sono a carico della parrocchia di Saint Maurice.