«Le otto montagne», iniziato il conto alla rovescia per il via alle riprese
Inizieranno giovedì 3 giugno prossimo le riprese del film prodotto da Wildside («L’amica geniale», «La mafia uccide solo d’estate» e «The Young Pope») e tratto dal romanzo di Paolo Cognetti «Le otto montagne», vincitore del Premio Strega nel 2017. Il primo blocco durerà circa un mese tra Valle d’Aosta (a Brusson si girerà nel villaggio di Graines) e altre località fuori regione (tra queste, Torino), poiché le vicende del libro si svolgono anche altrove. E’ prevista una pausa a luglio e il set riprenderà l’attività ad agosto, per il 90 per cento in Val d’Ayas, tra Brusson (Estoul, Palasinaz) e Ayas. La produzione è già a Brusson da circa un mese e mezzo: la preparazione delle riprese è lunga e necessita di un’accurata conoscenza dei luoghi.
Individuati gli attori-chiave (il calendario delle riprese si decide anche in relazione ai loro impegni), sono ancora aperti i casting per alcuni ruoli minori e per le comparse. Sui loro nomi circolano solo indiscrezioni non confermate dalla produzione, che è vincolata da clausole di riservatezza. A interpretare i protagonisti del romanzo, Bruno e Pietro, potrebbero essere l’attore francese Louis Garrel («The Dreamers - I sognatori» di Bernardo Bertolucci, «Rifkin’s Festival» ultima opera di Woody Allen) e Luca Marinelli, David di Donatello come miglior attore non protagonista per «Lo chiamavano Jeeg Robot».
Paolo Cognetti, scrittore milanese che per parte dell’anno abita nella sua baita a Estoul, partecipa solo in veste di consulente alla sceneggiatura, scritta dal regista belga Felix van Groeningen (che con Alabama Monroe nel 2014 ha ottenuto una nomination all’Oscar per il miglior film straniero e che ha poi esordito nel cinema americano dirigendo Beautiful Boy) e dalla sua compagna, attrice e sceneggiatrice, Charlotte Vandermeersch. «Ho un bel rapporto d’amicizia con Felix, che viene a Estoul dall’estate del 2019 e che, prima di accettare la direzione del film, ha voluto conoscere in tutte le stagioni i luoghi descritti nel romanzo», racconta Paolo Cognetti. «Io seguirò le riprese, anche senza avere un ruolo preciso. Sicuramente ci saranno camei con abitanti storici di Brusson. La sceneggiatura è molto fedele al romanzo. Felix van Groeningen avrebbe potuto girare il film in altre località montane e invece ha voluto proprio scegliere i luoghi reali del libro. Sono curioso di vedere come verrà resa la storia con linguaggio cinematografico, con la certezza che, dopo due anni di gestazione, sarà realizzata con tutta la cura e la qualità possibili».
Il Comune di Brusson ha offerto tutto il supporto possibile e indicazioni di carattere generale per muoversi sul territorio. Gli abitanti del paese si sono prodigati mettendo a disposizione case e mezzi di trasporto o da lavoro per rimuovere la neve e aprire le strade. Si attendono una bella ricaduta sull’economia del posto e un rilancio significativo della località, a maggior ragione dopo mesi con flussi turistici quasi azzerati a causa della pandemia. «Già solo il fatto che si inizi a parlare di Brusson è molto positivo, se poi il film avrà successo, le immagini di Brusson e della Val d’Ayas faranno il giro del mondo, invogliando più persone a scoprire i luoghi visti sul grande e piccolo schermo dal vivo», commenta l’assessore comunale al Turismo Roberta Esposito Sommese. «Alcuni alberghi o altre strutture ricettive hanno finalmente riaperto i battenti per ospitare chi lavora nella produzione del film e diversi attori sono da diversi giorni sul posto». Nel periodo clou delle riprese potrebbero essere più di cinquanta le persone che soggiorneranno in paese, tra tecnici e attori.