«Giuseppe Chiavenuto, pioniere della cultura aeronautica nella nostra regione ingiustamente dimenticato»
Qualche giorno fa è stato commemorato il 55esimo anniversario della tragedia di Ceva in cui perirono 8 persone, tra cui l’onorevole Corrado Gex, e come di consueto è stata ricordata solo la figura di quest’ultimo con relativi articoli e trafiletti, come nel vostro giornale, mentre nessuna menzione è stata fatta per gli altri 7 passeggeri che persero la vita in quell’incidente peraltro ancora avvolto da un alone di mistero oggetto, come è noto, di ben 2 libri.
Ma soprattutto continua a non essere minimamente presa in considerazione e ricordata la figura di Giuseppe Chiavenuto, colui che è stato il vero padre della nascita e dello sviluppo dell’aviazione civile in Valle d’Aosta, un uomo che ha dedicato la sua vita alla passione per il volo e che tanto si è speso per la nascita dell’attuale aeroporto e per la cultura aeronautica nella nostra regione.
In giovane età lasciò la Valle d’Aosta per frequentare nel Lazio una delle molteplici scuole di volo italiane dell’epoca, divenne pilota militare con gli aeroplani da trasporto per poi dedicarsi successivamente al paracadutismo, fu uno dei fondatori della famosa scuola di specialità a Tarquinia e all’atto dell’armistizio venne internato in Germania come migliaia di altri soldati italiani, al rientro dalla prigionia nel 1946 brevettò il primo paracadute a fenditure unitamente al primo sistema per rallentarne l’apertura aprendo di fatto l’era del paracadutismo moderno, una volta rientrato in Valle d’Aosta si spese senza sosta per anni al fine di realizzare il sogno di una vita, e cioè un aeroporto civile anche nella nostra regione, un sogno che divenne realtà nel 1959 e che lo vide ancora una volta protagonista con il primo atterraggio sulla pista ancora in costruzione, fonte tra l’altro di provvedimenti disciplinari da parte delle autorità preposte, poi una volta ufficialmente aperto fu uno dei fondatori dell’ Aeroclub Valle d’Aosta e delle relative scuole di volo e di paracadutismo per poi creare il giornale L’Aeroporto nella costante opera di divulgazione della cultura aeronautica in Valle d’Aosta.
Fa davvero specie constatare come una figura così rappresentativa per la storia della Valle d’Aosta sia finita nell’oblio, certo non era un onorevole e non era di famiglia benestante ma ha speso la sua vita per emancipare la nostra regione e per farla entrare nell’era moderna, e vedere che la Valle d’Aosta ha dimenticato un suo così illustre figlio lascia davvero l’amaro in bocca, l’aeroporto doveva essere intitolato a lui di diritto a riconoscenza perenne dell’amore per il volo e per la nostra regione.
Giuseppe Chiavenuto era mio zio, e anche se purtroppo l’ho conosciuto poco, mi ha lasciato in eredità gli stessi valori che hanno caratterizzato la sua vita e che porto sempre nel mio cuore.