Il monitoraggio: “Le precipitazioni possono causare crolli Però negli ultimi tempi nessun movimento allarmante”

Il monitoraggio: “Le precipitazioni possono causare crolli Però negli ultimi tempi nessun movimento allarmante”
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Anche il Consiglio regionale della Valle d’Aosta ha parlato della situazione della frana di Quincinetto durante la seduta di giovedì scorso, 13 maggio. Il presidente Erik Lavevaz ha fatto il punto della situazione rispondendo a un’interrogazione presentata dalla Lega Vallée d’Aoste. «Per quanto in nostra conoscenza, non sono state rilevate in quest’ultimo periodo criticità particolari. - ha esordito Erik Lavevaz - La Sav ha incaricato il Centro di Protezione civile dell’Università di Firenze di mettere in opera un monitoraggio integrato della frana. Martedì 4 maggio scorso l’Ateneo ha consegnato il rapporto relativo al periodo tra dicembre e aprile che aggiorna la situazione. Dai dati appare assodato che elevate precipitazioni sul medio-lungo termine costituiscono un fattore di innesco per quanto riguarda il movimento dei blocchi rocciosi più critici al fronte della frana, sulla soglia del canale di alimentazione del cono detritico che si estende fino alla base del versante. Ad oggi non si segnalano movimenti significativi in assenza di piogge». «In sostanza è stato rilevato che, a causa delle inferiori precipitazioni a partire dal mese di novembre 2020, il sistema di monitoraggio ha registrato movimenti molto minori rispetto agli anni passati, senza il superamento delle soglie di allarme. - ha aggiunto il presidente Erik Lavevaz - Ciò non significa che la frana si sia fermata e che non ci sia più rischio per l’autostrada e per la ferrovia, anzi. Il rapporto del monitoraggio conferma che alti quantitativi di pioggia sono un fattore di innesco del movimento dei blocchi più critici sul fronte della frana. Per questo le rilevazioni hanno portato nei giorni scorsi la Prefettura di Torino all’attivazione del piano di emergenza chiudendo la carreggiata sud in direzione Torino nella note tra martedì e mercoledì. Una chiusura parziale possibile grazie al completamento da parte della Sav già nel 2020 dell’installazione di una rete paramassi provvisoria che protegge l’autostrada nel caso di una caduta di massi di modeste dimensioni. La Sav ha inoltre predisposto e già presentato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il progetto definitivo del vallo paramassi parallelo alla carreggiata autostradale. Giovedì 27 maggio prossimo è prevista alla Regione Piemonte una nuova riunione del comitato tecnico che permetterà a tutti gli enti coinvolti l’analisi congiunta della situazione e delle conseguenti azioni programmate e programmabili, in particolare la realizzazione del vallo paramassi, condizione indispensabile per la rimozione dei massi più instabili».

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