Ad ogni primavera si accompagna la sua malva
La Malva officinalis, è una pianta erbacea dai fiori rosa con sfumature lilla originaria dell’Europa e dell’Asia ma presente anche in Australia e in America. La pianta cresce sui prati, negli spazi incolti, nelle siepi e lungo i muri di cinta dei cortili. Le sue foglie si raccolgono durante la primavera, mentre i fiori nel periodo estivo. Tra i principali componenti della malva si possono evidenziare le mucillagini, note per la loro azione calmante. La pianta è inoltre ricca di oli essenziali e di flavonoidi. Tra le sue numerose proprietà vi è: l’azione lenitiva; antinfiammatoria; cicatrizzante; lassativa; disinfettante; depurativa. Le foglie della pianta possono essere usate sia da fresche sia da essiccate, in combinazione o meno con i suoi fiori. Quando si pensa a cosa fare con le foglie di malva, uno dei primi impieghi che vengono in mente sono gli infusi. Per preparare un infuso con questa pianta, occorre mettere una manciata di fiori e di foglie freschi o essiccati in acqua fredda, lasciando poi macerare il tutto per una notte. Le mucillagini sono in grado di agire sulla nostra mucosa gastrica creando una sorta di barriera lenitiva che protegge la mucosa irritata nelle situazioni di iperacidità. Una volta ottenute le mucillaggini, l’infuso di malva può essere preparato con il classico procedimento che si segue per le tisane, ovvero: portando in ebollizione dell’acqua e trasferendola successivamente in una tazza da tè; aggiungendo le erbe, nel caso specifico i fiori e le foglie di malva; lasciando in infusione il tutto per almeno 5-10 minuti. L’infuso alla malva può essere poi consumato dopo averlo filtrato. Esso può essere sorseggiato per più volte nel corso della giornata in presenza di disturbi quali stipsi e irritazioni a carico dell’apparato gastrointestinale ma anche in caso di tosse e di mal di gola, in virtù delle proprietà lenitive ed emollienti tipiche della pianta. È inoltre consigliato come bevanda calmante e distensiva che può essere assunta alla sera per rilassarsi e per dormire. È altresì possibile realizzare impacchi e lavande alla malva. L’azione lenitiva della malva può essere per di più sfruttata in presenza di irritazioni cutanee, di secchezza della pelle, di prurito e di arrossamento. La malva coltivata in orto o raccolta consente anche di ottenere da foglie fresche vari piatti. Un tipico esempio è l’aggiunta nelle insalate o risotti, in combinazione con i fiori della pianta. I fiori e le foglie di malva in cucina trovano un interessante impiego nella realizzazione di zuppe. Anche in questo caso il sapore risulta estremamente delicato e può essere reso perfetto accompagnato da formaggi come la Fontina. Infine le foglie fresche di malva trovano un eccellente uso come ripieno di frittelle fatte in casa. La raccolta delle foglie di malva per uso commestibile deve essere fatta prima della fioritura. Le foglie vanno evitate nel caso in cui presentino macchie color ruggine che segnalano la presenza di un fungo. La raccolta va inoltre effettuata in ambienti puliti. La pianta tende infatti ad assorbire con una certa facilità le sostanze inquinanti, tra cui i nitrati. Dopo la raccolta, le foglie di malva possono essere lavate e successivamente asciugate con una centrifuga da cucina. Si procede poi con l’essiccatura che deve essere realizzata all’aria aperta, in un luogo caldo, ombreggiato e al riparo dall’umidità. Le foglie, in questa fase, vanno collocate su graticci a trama fitta o dentro cassette della frutta foderate con carta da pane. Una volta concluso il processo di essiccazione, le foglie di malva possono essere conservate in barattoli di latta, in vasi di vetro al riparo dalla luce o in sacchetti di carta, da mantenere sempre in un luogo asciutto.