Guide alpine, un corso propedeutico per avvicinare i giovani alla professione

Guide alpine, un corso propedeutico per avvicinare i giovani alla professione
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Scade venerdì prossimo, 7 maggio, alle 12.30 il termine per consegnare a mano alla segreteria dell’Uvgam-Unione Valdostana Guide di Alta Montagna o inviare a mezzo Pec (uvgam@pcert.it) la domanda di partecipazione al corso propedeutico finalizzato a indirizzare alla professione di guida alpina giovani alpinisti interessati, che siano maggiorenni alla data di inizio del corso e che risiedano o siano domiciliati in Valle d’Aosta.

Saranno ammessi al corso i 20 richiedenti più giovani, con i requisiti richiesti in termini di esperienza, e che dovranno presentare un curriculum e una lettera motivazionale.

Il 25 per cento dei posti sarà riservato alle candidate donne, che andranno a comporre una graduatoria a sè stante. Grazie alla collaborazione con la Fondation Pro Montagna, che finanzia il progetto poiché ha tra i suoi obiettivi quello di consolidare sul territorio le professioni tradizionali che dalla montagna traggono ispirazione però rischiano di perdersi, a carico degli iscritti è solo una quota di 350 euro (erano 1.750 euro per 16 giornate nell’edizione precedente), a titolo di compartecipazione alle spese di soggiorno, ai costi di trasferimento nei luoghi dove si svolgeranno le attività e, in particolare, alla copertura assicurativa. Poiché saranno divisi in gruppi omogenei, a seconda del livello tecnico posseduto, gli aspiranti corsisti dovranno compilare un questionario da allegare alla domanda di iscrizione. Il calendario prevede incontri dal 1° giugno 2021 al 27 aprile 2022, articolati in 7 moduli da 3 giornate ognuno, dalla gestione del rischio in estate, alla roccia e all’arrampicata, dalla gestione del rischio in inverno alle cascate di ghiaccio, allo sci fuoripista e allo sci alpinismo. Christian Zanolli, guida alpina del Cervino, è nel consiglio d’amministrazione della Fondation, che ha costituito il 12 ottobre 2020, su idea di un suo cliente di Ginevra, l’avvocato Marc Fisher (presidente), e insieme all’avvocato di Ivrea Raffaella Aimone (vicepresidente). Amando la Valtournenche e la Valle d’Aosta in generale, conoscendo l’impegno che comporta vivere la montagna e traendo ispirazione dalla già esistente Fondazione per le Giovani Guide con sede a Zermatt, il fondatore ha realizzato l’ambizione di mantenere in vita e consolidare le professioni tradizionali, quali le guide alpine, il soccorso alpino e i maestri di sci. Tra i progetti da realizzare nell’immediato futuro, oltre al corso preparatorio per l’avvio alla professione di guida, anche l’aiuto e l’assistenza alle persone bisognose, mediante pagamento di personale medico specialistico o infermieristico, che presti al malato assistenza possibilmente a domicilio, e il progetto «Alla scoperta della Montagna con noi».

«Dedicarci al corso propedeutico insieme a Uvgam è stato il modo per arrivare a tutti i valdostani» dichiara Christian Zanolli. «Quest’anno, se non fosse stato per la Fondation, il corso non sarebbe partito. Dal 1996 al 2012 aveva avuto cadenza biennale, poi con l’assottigliarsi del budget per l’interruzione di contributi regionali si era interrotta. Il prossimo anno vorremmo organizzare anche un corso per gli under 15».

Patrick Poletto, guida alpina del Cervino, istruttore nazionale e membro della commissione tecnica di Uvgam, è il responsabile del corso propedeutico e lo già è stato nell’edizione 2019-2020.

«Novità di quest’anno, oltre al contributo della Fondation, è la quota rosa di 5 posti su 20 riservati alle donne» spiega Patrick Poletto.

«Si richiede un minimo di pratica e un curriculum vitae che la attesti in tutti gli ambiti del corso: sci alpinismo, cascate di ghiaccio, arrampicata. Non è un corso base per amatori. L’auspicio è che chi lo frequenta faccia gruppo e trovi dei soci di montagna, di cordata, per andare a fare le vie in autonomia e, soprattutto, per poter poi partecipare alla selezione per diventare guida alpina. Dell’ultimo propedeutico, 5 dei 23 ragazzi iscritti, il 25 per cento, hanno provato la selezione quest’anno - conclude Patrick Poletto - e l’80 per cento vorrebbe tentarla nei prossimi anni».

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