ChallandArt, due nuove opere saranno realizzate entro il 2021
ChalLand-Art è un progetto interamente finanziato e realizzato dal Comune di Challand-Saint-Victor, che ha ora in animo un suo ampliamento, visto il discreto successo di visitatori, sia turisti che residenti in Val d’Ayas, che fa sì che il sentiero si auto-mantenga. Inaugurato nel 2019, il progetto originario comprende 14 opere, alle quali un paio di settimane fa si è aggiunta, nel primo tratto, il più ripido, che qualcuno chiama la scala santa, un’installazione in metallo. «E’ un po’ particolare, esce dagli schemi finora utilizzati. - come spiega il suo creatore Marco Della Valle - E’ tutta cucita a mano, di naturale non ha nulla. L’idea era di utilizzare una trasparenza proprio per far rimanere protagonista l’ambiente. Rappresenta un’aquila stilizzata, che suggerisce un’idea di ribellione e di libertà. E’ leggera e dalle linee pulite, attraversata dalla luce, proprio perché in questo periodo siamo molto coperti, mascherati». Ora l’Amministrazione comunale, come rivela il sindaco Michel Savin, sta valutando la costruzione di nuove opere per integrare il percorso esistente: «Sempre a margine della riserva naturale del Lago di Villa, esiste già un sentiero che potrebbe essere valorizzato con nuove opere. Entro il 2021 ne sono previste 2, in continuità con l’attuale tracciato, su una diramazione del sentiero numero 11, che va dal Lago di Villa fino al Col d’Arlaz ed è diventato un tratto del Cammino Balteo». In collaborazione con l’Asd Patta Libra, associazione sportiva dilettantistica che si occupa di valorizzare sentieri e percorsi, e con l’artista di Challand- Saint-Victor Marco Della Valle, il Comune stanzierà, entro maggio, i fondi necessari. Pprobabilmente le opere saranno realizzate durante l’estate.
«Il progetto nasce in collaborazione con il Comune ma anche con i proprietari dei terreni. - continua Marco Della Valle - La prima parte del percorso è frazionata, ma siamo riusciti a risalire a tutti i proprietari, in modo da poter avere la concessione per installare le opere. La loro durata è ignota, la stima è intorno a una decina d’anni, ma solo il tempo ce lo dirà. Poi torneranno a essere natura. Sono opere effimere. La prima è Matrix, nata dal recupero di oltre 250 metri di liane attorcigliate di una pianta infestante. L’opera forse più suggestiva, e sicuramente più estesa, dal titolo 26 settembre 1944, sono 101 fiori, che corrispondono al numero di ragazzi impiccati durante una strage avvenuta nella Seconda Guerra Mondiale. In tal caso tutto il materiale è di riporto, ma non è in contrasto con l’ambiente». A monte dei fiori, dopo un punto panoramico con vista su Castello di Villa, vallone del Dondeuil, cascata Ruesa e le Dame, si dipana una passeggiata che fa scoprire il territorio di Challand-Saint-Victor e non solo, arrivando a dominare la zona del Monte Avic nella valle centrale.
«E’ curioso perché si può vedere qualcosa di diverso, che in Valle d’Aosta non era ancora stato creato. - aggiunge Marco Della Valle - Sono partito da un concetto di Land Art. Ho avuto la fortuna di lavorare per un breve periodo per Arte Sella in Valsugana, dove esiste un analogo percorso, avviato circa 20 anni fa. L’Amministrazione ha creduto nel progetto, che è anche un’occasione per scoprire le risorse del territorio di Challand-Saint-Victor che, dal Lago di Villa ai ponti romani, al mulino e alla cascata di Isollaz, in poco spazio raccoglie delle vere chicche».
Tutto il percorso è costato circa 3 anni di lavoro a contatto con la natura, nel bosco, dove si può riflettere e creare in solitaria, osservando e ascoltando l’avvicendarsi delle stagioni. «Quanto ai materiali, - conclude l’artista - quando posso recupero quelli del territorio e, se a volte per l’idea questo non è possibile, ne utilizzo altri sempre naturali, quali ferro legno e pietra, portati su a mano. E’ tutto creato artigianalmente».