Inizia il mese mariano, l’invito a seguire Papa Francesco nella preghiera quotidiana
Oggi, sabato 1° maggio, inizia il mese mariano - che è anche mese del rosario - al quale sarà dedicata a una maratona di preghiera dal tema «Da tutta la Chiesa saliva incessantemente la preghiera a Dio (At 12,5)». L’iniziativa coinvolgerà in modo speciale tutti i santuari del mondo, perché si facciano promotori presso i fedeli, le famiglie e le comunità della recita del rosario per invocare la fine della pandemia.
Trenta santuari rappresentativi, sparsi in tutto il mondo, guideranno la preghiera mariana, che verrà trasmessa in diretta sui canali ufficiali della Santa Sede (a partire dal canale Youtube Vatican News) alle 18 (ora di Roma) ogni giorno.
L’iniziativa è nata per volontà di Papa Francesco ed è promossa dal Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione.
Oggi sabato 1° maggio il Papa apre la preghiera e sarà lui stesso a concluderla lunedì 31 maggio. Il Santo Padre prega presso la Madonna del Soccorso. Si tratta un’icona venerata già nel VII secolo, raffigurata in un affresco sopra l’altare di San Leone, presso il transetto meridionale della primitiva Basilica Vaticana.
Nella catechesi dell’udienza generale di mercoledi 21 aprile scorso il Papa ha invitato a non disprezzare la preghiera vocale, perché «Le parole che pronunciamo ci prendono per mano», «Destano anche il più assonnato dei cuori» e sono le sole che, in maniera sicura, «Indirizzano a Dio le domande che Lui vuol ascoltare». La prima preghiera umana, ha spiegato Papa Francesco, «E’ sempre una recita vocale».
«Tutti sappiamo che “Pregare non significa ripetere parole”, ma “La preghiera vocale è la più sicura ed è sempre possibile esercitarla”. - afferma suor Nerina Di Battista, la suora «social» della parrocchia di Saint-Martin-de-Corléans - I sentimenti invece, per quanto nobili, “Sono sempre incerti: vanno e vengono, ci abbandonano e ritornano”.
Anche le grazie della preghiera, ha ricordato il Papa, “Sono imprevedibili”: in qualche momento “Abbondano, però nei giorni più bui sembrano evaporare del tutto”.
Ecco perché la vecchia devozione del Rosario, insegnataci dai nostri nonni e genitori, non può ritenersi “fuori moda” o tramontata; al contrario, essa rappresenta una forza contro i pericoli e i momenti bui dell’umanità, dalla battaglia di Lepanto all’attuale pandemia.
Non vergogniamoci perciò di prendere la corona in mano e di sgranare il Rosario nella difficoltà e nella prova, a livello personale, comunitario, sociale. Ci accompagni la certezza che, se preghiamo con fede e con insistenza, prima o poi saremo ascoltati. Ce lo auguriamo anche in questo tempo di pandemia, sostenuti e incoraggiati da Papa Francesco».
Da parte sua don Marian Benchea, parroco di Lillianes, Fontainemore, Issime e Gaby, aggiunge che maggio è «Il tempo in cui si moltiplicano i Rosari: vi sono persone che non pregano mai il Rosario, però a maggio tirano fuori questo semplice strumento spirituale e si piazzano in qualche cappelletta del villaggio e con tanta devozione recitano l’antica preghiera. Comunque in questo mese si sente più forte il bisogno di preghiere speciali alla Vergine, poiché maggio è il mese della promessa come amava ripetere il beato John Henry Newman».
Secondo don Marian Benchea si tratta di «Un bisogno che si avverte con particolare urgenza nel tempo che stiamo vivendo. Nella Valle del Lys abbiamo rivolto un invito a riscoprire la bellezza di pregare il Rosario al santuario Notre-Dame-de-Grâce de Voury, a Vourry nel Comune di Gaby. L’ho voluto in modo speciale in quest’anno, con la recita quotidiana da lunedì a venerdì alle 18 - nel chiostro all’aperto - seguita dalla Messa accompagnata da un’omelia di riflessione per scoprire il significato delle litanie lauretane.
Un atto di affidamento speciale di tutta la Valle del Lys alla Vergine Maria come segno di salvezza e di speranza è previsto oggi sabato 1° maggio, all’inizio del mese mariano segnato, quest’anno dalla pandemia, con la celebrazione eucaristica serale.
Come pastore e gregge insieme sentiamo il luogo del santuario che racchiude in sé la sofferenza e il dolore vissuti in una terra duramente provata dall’emergenza sanitaria. Lunedì 24 maggio invece saranno 3 le celebrazioni eucaristiche, secondo una vecchia tradizione locale».