Gestiva un traffico internazionale di droga dal carcere

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Blitz dei carabinieri del Reparto operativo speciale di Torino contro il traffico internazionale di droga nella mattinata di martedì scorso, 27 aprile. I militari, in collaborazione con i colleghi dei comandi provinciali dello stesso capoluogo piemontese nonché di Ancona, Cagliari, Nuoro, Savona e Ragusa hanno eseguito 9 ordini di custodia cautelare in carcere richiesti dalla Direzione distrettuale antimafia torinese. La vicenda ruota attorno alla figura di Giuseppe Nerbo Junior, 34enne di Torino detenuto nel carcere di Aosta dall'estate 2017, quando fu arrestato a Barcellona con l'accusa di avere partecipato all'omicidio dell'orafo Patrizio Piatti, ucciso nella sua casa di Monteu Roero, nel cuneese, nell'estate 2015. Già al tempo dell'arresto era emerso, nel corso delle indagini, un intenso traffico di cocaina tra Spagna e Italia, in particolare con Torino. In base alla ricostruzione degli inquirenti, Giuseppe Nerbo Junior avrebbe continuato a guidare il gruppo anche dal carcere di Aosta, con l'aiuto della sorella e della compagna - tra gli arrestati di martedì scorso -, grazie a colloqui in carcere, pizzini e telefonini che era riuscito ad avere pur trovandosi in regime di detenzione. Per quest'ultimo aspetto, al momento non risultano indagati agenti di Polizia Penitenziaria anche se, dopo l'operazione antidroga, Giuseppe Nerbo Junior è stato trasferito nel penitenziario di Biella. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 170 chilogrammi tra cocaina, hashish ed anfetamine. Agli arrestati sono stati sequestrati preventivamente beni per un equivalente di 700mila euro.

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