Gruppi consiliari, assoluzione definitiva per Carmela Fontana

Gruppi consiliari, assoluzione definitiva per Carmela Fontana
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A distanza di 9 anni, arriva la parola fine per Carmela Fontana, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Valle nella legislatura 2008-2013, con i colleghi Gianni Rigo e Raimondo Donzel, riguardo all’iter giudiziario sulla gestione dei fondi del Gruppo, con la sentenza della seconda Sezione Giurisdizionale Centrale di Appello della Corte dei Conti di Roma. Dopo la sentenza di primo grado del Tribunale di Aosta, che assolveva tutti, la Procura di Aosta inviò la contestazione dei 209.000 euro anche alla Sezione della Corte dei Conti di Aosta, con l’intento di verificare oltre all’illecito penale anche l’illecito contabile. Il moltiplicarsi delle iniziative giudiziarie, con il rinvio a giudizio anche di testimoni fondamentali, tutti assolti sia in Appello, sia in Cassazione, che avrebbero potuto chiarire le vicende politico-amministrative inerenti ai rapporti fra Partito e Gruppo, hanno reso particolarmente complessa la difesa, che ha dovuto misurarsi sulle spese più minute.

Ora la Seconda sezione giurisdizionale centrale di Appello della Corte dei Conti di Roma, ultimo grado di giudizio di merito in sede dei Corte dei Conti, riconosce infondati i rilievi della Sezione della Corte dei Conti di Aosta e riforma la sentenza, riconoscendo la sostanziale la legittimità contabile dell’agire del Gruppo del Partito Democratico.

Cadono nel nulla, anche sul fronte più complesso, quello contabile, le accuse più roboanti di malagestione dei fondi del gruppo della consigliera Carmela Fontana, che tanto scalpore fecero all’epoca.

«Il rammarico su questa vicenda, che sentenzia, alla Corte dei Conti, la non fondatezza dei rilievi mossi al Gruppo consigliare PD, - commenta Carmela Fontana - sono i tempi con cui è maturata l’assoluzione, ormai tardiva e che in alcun modo risarcisce il danno morale, di immagine e politico subito dai tre consiglieri. Il risarcimento delle spese legali, che peraltro ricade sulla collettività, è poca cosa rispetto all’accusa, completamente infondata, di aver gestito male 209.000 euro. Una grande soddisfazione personale, in questa vicenda, viene dal fatto che la trasparenza e la correttezza nel gestire il bilancio del Gruppo, che furono derise da tanti che pensavano fossero meglio le “astuzie” contabili”, alla fine si sono rivelate in sede di magistratura contabile l’elemento di forza e di chiarezza per arrivare a un giudizio di piena assoluzione». Aggiunge Carmela Fontana: «Resterà sempre il rammarico nel ripensare alla superficialità del giudizio di chi non ha avuto la pazienza di aspettare la conclusione di tutto l’iter giudiziario. Ma l’amarezza più grande, di questi 9 anni, è l’atteggiamento tenuto da molti esponenti di ciò che resta dell’attuale Partito Democratico delle Valle d’Aosta, che non sono andati oltre una solidarietà formale nei confronti di chi era così brutalmente accusato di fatti, di cui era ben nota all’interno del partito la condotta in buona fede, e hanno anzi, ove possibile, speculato sulle difficoltà individuali, per marginalizzare chi aveva contribuito a rafforzare il Partito democratico in Valle d’Aosta e a dargli autorevolezza e credibilità».

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