Stevenin
L'Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta non può non ricordare il momento della Liberazione; Liberazione dai totalitarismi che avevano avvelenato l’Europa, affossato ogni tipo di libertà e portato guerra, distruzione, genocidi.
Les institutions, les associations, les collectivités et les citoyens commémorent cette journée avec un sentiment de joie, mais surtout à travers des moments consacrés à la réflexion soit pour comprendre comment le fascisme et le nazisme ont pu prendre le dessus sur les institutions démocratiques, soit pour comprendre les principes qui ont guidé l'action de la Résistance et qui sont à l'origine de l'Autonomie de la Vallée d'Aoste.
Dans notre Vallée, élevée pour un certain temps au centre d'intérêts internationaux, s'intensifiaient les tensions sur des questions politiquement délicates telles que celles de l'annexion à la France ou bien l'Autonomie à l'intérieur de l'État italien, par les événements et par les négociations qui en suivirent.
In questa occasione, e sempre, il compito specifico di un Istituto storico è quello di fare Storia, di raccogliere e di interpretare i documenti di archivio, di superare la memoria dei singoli per approdare ad un quadro più generale, di sviluppare soprattutto tra i giovani, i futuri guardiani di quei principi democratici scaturiti dalla lotta di Liberazione, un senso critico con cui avvicinarsi alla conoscenza, con cui leggere il presente senza fermarsi alle apparenze, agli strilli di false informazioni. Questo sforzo arduo, lo svolgiamo con gli interventi offerti alle Scuole e con il sostegno all’attività di ricerca in senso lato, con la conservazione di documenti e la loro messa a disposizione.
È a questo proposito che voglio ricordare che il momento della liberazione di Aosta avvenne la mattina del 28 aprile 1945, data spesso dimenticata e sostituita con il generale 25 persino da chi la visse e ne tracciò testimonianza in diari e memoriali; in realtà, venne scelta la data del 25 aprile come data simbolo per via dell'ordine di insurrezione generale e di sciopero generale dato via radio dal CLNAI a Milano, con la voce di Alessandro Pertini del triumvirato insurrezionale CLNAI, seguito dall'emanazione dei decreti ufficiali di assunzione del potere.
Roberto Nicco, in “La Resistenza in Valle d’Aosta”, scrive: «Nella giornata stessa (il 27 aprile, ndr) il comando della I divisione prepara il piano per l’occupazione di Aosta, presidiata dalla Folgore (240 uomini), dalla Brigata Nera (200) e dalla GNR (200). Tramite le autorità ecclesiastiche vengono avviati contatti con i comandi dei reparti della RSI. La mattina del 28 aprile, il comandante della Folgore, maggiore Edoardo Sala, accompagnato dal vescovo Imberti, si reca al comando zona. Le trattative portano ad una resa “condizionata”, con l’intesa cioè che la Folgore sarebbe stata autorizzata a concentrarsi, armata, a Saint-Vincent, per arrendersi agli Alleati (che arrivarono il 4 maggio). Il 28 la Folgore si ritira e i partigiani entrano in Aosta: la 87esima da Saraillon e la 183esima da Mont-Fleury, acclamate dalla folla che si riversa rapidamente nelle strade e nelle piazze.
Comandante militare di Aosta è nominato “Guarini” (Giuseppe Cavallero). Anche nella Media e Bassa Valle le brigate partigiane lanciano l’offensiva... ».
I tedeschi, tramite trattative intraprese per evitare la distruzione degli impianti elettrici, ferroviari e industriali, sciamano armati verso la Bassa Valle, non senza porre ultimatum e minacce di incendi a paesi e rappresaglie, e solo il 2 maggio 1945 vi è la resa incondizionata di tutte le forze naziste, e fasciste collegate, di Aosta, Biella e Ivrea del 75esimo Corpo d'armata sottoscritta a Biella, davanti agli Alleati e davanti a rappresentanti del Comando Zona partigiano e del Comitato di Liberazione nazionale.
Dans ces jours-ci, notre vif sentiment de gratitude s'adresse vers tous ceux et toutes celles qui, par leur pensée, par leur lutte politique et par les armes, ont renversé la dictature fasciste et nazie, en permettant ainsi la naissance des Institutions démocratiques en Vallée d'Aoste, en Italie, en Europe et de par le monde.
Notre pensée va à tous ceux qui ont perdu la vie dans la lutte de libération. Émile Chanoux, chef de la Résistance, Émile Lexert, Aurora Vuillerminaz et tant d'autres, hommes et femmes.
In questi giorni guardiamo con preoccupazione il risorgere di ideologie e di pratiche illiberali oscurantiste e discriminatorie e facciamo appello al sostegno da parte dei cittadini e delle cittadine dei fondamenti del vivere in comune ovvero dei principi democratici della società civile.
Buon 25 Aprile a tutti.