Unité Mont Emilius: «Confronto con i sindacati però l’esternalizzazione dei servizi alla persona prosegue»
«La mancanza di trasparenza da parte dell’Unité Mont Emilius si paga e davanti all’articolo 28, che parla di attività antisindacale, la sentenza del giudice conferma che invece c’è stata e dà ragione alle Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil». È quanto si legge in una nota congiunta delle sigle sindacali che ricostruiscono così fatti: «Tutto risale alla decisione dell’Unité des Communes di esternalizzare i servizi assistenziali. Da qui il nostro forte disappunto, primo perché l’Unité ha deliberato senza neppure confrontarsi con noi, poi perché le nostre organizzazioni sindacali non vedono di buon occhio l’esternalizzazione di un servizio pubblico a favore dei privati». I sindacati rimarcano che «Non capiamo quale sia il modus operandi dell’Ente, a parte l’atteggiamento intriso di superbia che ha con noi e, di conseguenza, con i lavoratori. Quale sia la motivazione vera di esternalizzare i servizi assistenziali ci sfugge, tenendo conto che per ammissione dell’Ente stesso non pare sia dovuto a una questione economica». A tal proposito, le Organizzazioni sindacali osservano che «Esternalizzare un servizio assistenziale a un privato, a discapito del pubblico, comporterebbe disagi sia per i lavoratori che di riflesso per gli utenti, che ne usufruiscono. Non potevamo far altro che evidenziare come l’atteggiamento dell’Ente fosse antisindacale. L’Unité ha deliberato sull’esternalizzazione dei servizi, infischiandosene completamente di aprire un confronto con i sindacati. Ma la sentenza del giudice dà ragione a noi. Infatti c’è stata attività sindacale. Quindi, noi siamo aperti al confronto. Se l’Ente, invece, continuasse a sostenere la sua linea e non tornasse sui suoi passi per quanto concerne l'esternalizzazione, anche noi continueremmo imperterriti lungo il nostro percorso a favore dei lavoratori e dei cittadini, perché quello che sta cercando di “mettere in moto” l’Unité, comporterebbe un effetto domino a discapito delle lavoratrici, dei lavoratori e degli utenti. E noi non possiamo permetterlo!».
Relativamente a questa vicenda i sindaci dell’Unité des Communes valdôtaines Mont Emilius, dando seguito a quanto disposto dal giudice del lavoro del Tribunale di Aosta, incontreranno le organizzazioni sindacali per illustrare le finalità e modalità dell’esternalizzazione dei servizi alla persona, avviata con atto d’indirizzo del 16 dicembre 2020. Il giudice ha infatti sospeso la validità della delibera fino a quando i sindacati della Funzione pubblica non saranno informati nel merito. L’Unité non si è costituita nel giudizio promosso dalle organizzazioni sindacali ritenendo di non aver adottato un comportamento antisindacale, perché un confronto con le parti sociali non appariva necessario. «Intanto il provvedimento adottato è una delibera di intenti senza alcuna data di inizio di attività, l’esternalizzazione non avrà ricadute sui dipendenti - spiega il presidente dell’Unité e sindaco di Gressan Michel Martinet - poiché nessuno degli attuali addetti sarà licenziato, anzi, supponiamo che la nostra decisione produrrà addirittura benefici occupazionali, visto che il gestore dovrà assumere nuovi dipendenti». I benefici attesi sono soprattutto indirizzati alla popolazione. Prosegue Michel Martinet: «In questo modo, sulla scorta di esperienze pregresse in settori paralleli, riteniamo che le prestazioni a favore degli assistiti potranno solamente migliorare e ampliarsi e, al tempo stesso, si potranno generare ricadute positive dal punto di vista sociale ed economico. Gli anziani, se adeguatamente supportati, potranno restare nei propri domicili, quindi l’accesso di un minor numero di persone nelle strutture di accoglienza genererà un risparmio gestionale che si tradurrà in vantaggio economico per l’intera comunità. Sottolineiamo inoltre che già attualmente in altre realtà, come il Comune di Aosta ad esempio, il servizio al domicilio è gestito da situazioni private con risultati di ottima qualità per gli utenti».