Un musical su San Giovanni Paolo II Per ricordare il Papa di Les Combes
Un musical per ricordare San Giovanni Paolo II, il pontefice rimasto nel cuore dei valdostani per aver trascorso tante vacanze estive a Les Combes di Introd: è questo il nuovo progetto messo in cantiere dai ragazzi dell’oratorio Grand Paradis, al quale fanno riferimento le parrocchie di Arvier, Avise, Introd, Rhêmes Saint-Georges, Valgrisenche, Valsavarenche e Villeneuve. «In realtà - spiega il vice-parroco don Daniele Borbey - avremmo voluto portare in scena lo spettacolo già l’anno scorso, in occasione del centenario della nascita di Karol Wojtyla, avvenuta il 18 maggio 1920. Purtroppo la pandemia ci ha costretti a rimandare il musical. Ora però è giunto il momento di riprendere il cammino, seppur con qualche modifica: infatti negli anni scorsi eravamo soliti programmare i nostri spettacoli per la fine dell’anno pastorale, dopo aver provato per tutto l’inverno. Questa volta invece inizieremo la preparazione in primavera - non appena le restrizioni saranno allentate e sarà possibile incontrarci - e continueremo per tutta l’estate. L’idea è di arrivare alla rappresentazione del musical per settembre e di proporlo al pubblico all’aperto, a Les Combes di Introd, proprio dove San Giovanni Paolo II soggiornava nel corso delle sue vacanze valdostane».
Nel frattempo, i ragazzi che intendono partecipare, le loro famiglie e i responsabili del progetto si sono ritrovati nella serata di domenica scorsa, 18 aprile, per una prima riunione online su Meet: «Eravamo una quarantina di persone - riferisce don Daniele Borbey - e abbiamo discusso di questioni preliminari, raccogliendo già alcune disponibilità non solo per la recita, anche per la scenografia, la realizzazione dei costumi e il supporto logistico…».
La messa in cantiere del musical vuole rappresentare un’opportunità per coinvolgere i ragazzi al termine di un anno molto duro, dominato dalla presenza del virus e caratterizzato da chiusure e divieti: «Vorremo proprio rafforzare il rapporto con i giovani delle nostre parrocchie e con le loro famiglie - conclude il sacerdote - coinvolgendoli tutti in un progetto intenso ed emozionante. Speriamo che il nostro spettacolo possa dare ai ragazzi la possibilità di conoscere più da vicino la figura di San Giovanni Paolo II. Molti di loro sono nati dopo la sua morte o comunque non lo ricordano. Nello stesso tempo desideriamo offrire agli adulti un’occasione per onorarne la memoria. Infine, confesso che mi piacerebbe, se la situazione sanitaria lo permetterà, accompagnare i ragazzi dell’oratorio in un viaggio in Polonia, per scoprire i luoghi in cui Karol Wojtyla è nato, ha vissuto e ha nutrito la sua fede».