Biathlon: Thierry Chenal secondo a Oberhof

Biathlon: Thierry Chenal secondo a Oberhof
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Fino a inizio dicembre Thierry Chenal aveva visto la Coppa del Mondo di biathlon solo alla televisione. Nel 2014 aveva addirittura rischiato di appendere la carabina al chiodo, complici un infortunio e i risultati (nelle categorie minori) che stentavano ad arrivare. Poco prima di Natale è arrivato il debutto nel massimo circuito internazionale a Hockfilzen, in Austria. Domenica scorsa, 7 gennaio, ha infilato la gara più bella della sua carriera a Oberhof, dove come ultimo frazionista ha portato l’Italia sul podio in una staffetta 5 anni dopo l’ultima volta. Ed era la sua quinta gara di Coppa del Mondo.

Ieri, venerdì 12, alla sua settima presenza Chenal ha capito però qual’è il rovescio della medaglia: a Rupholing l’alpino di Sarre è stato confermato in ultima frazione ed è partito nel terzetto di testa con Norvegia e Francia. Johannes Boe gli ha “tirato il collo” nel primo giro, Chenal ha pagato pegno al poligono. L’Italia ha chiuso al settimo posto, ma questa prestazione negativa non può cancellare quanto di buono fatto una settimana fa in Turingia.

La giornata che non ti aspetti

In una giornata climaticamente disastrosa, tanto che i giudici hanno più volte ipotizzato di sospendere la staffetta maschile, Thierry Chenal si è arrampicato con la nazionale italiana sul secondo gradino del podio della 4x7,5 km. Un podio che il 25enne di Sarre ha contribuito a conquistare, pur tremando un po’ sotto una nebbia che ha riempito la gara di colpi di scena seguita da oltre 30mila spettatori tedeschi.

Chenal come closer era una sorta di esperimento in una giornata dove le novità non sono mancate: anche la Francia ha lasciato a riposo il suo asso Martin Fourcade, così come la Norvegia ha fatto a meno di Emil Svensen. Succede quindi che a metà gara il Belgio - che non è propriamente un paese che sforna biathleti in quantità - era in testa. L’Italia aveva schierato al lancio della 4x7,5 km Thomas Bormolini (Esercito, 20’06”7, 0+1 1+3) che affidava il testimone in ottava posizione, attardato di 50”4 dalla vetta, a Lukas Hofer (20’22”5, 0+3 0+1). L’altoatesino faceva segnare il miglior tempo parziale passando il testimone al secondo posto, con un ritardo di 15” dal Belgio, a Dominik Windisch. Il vero capolavoro azzurro ha preso forma in quel momento, quando la nebbia - già presente sin dalla gara femminile - è calata ancora più fitta sulla pista. Il primo poligono a terra è stato una carneficina per molti, ma non per Windish (18’57”5, 0+0 0+0), che realizzava a sua volta il miglior tempo parziale e passava al comando con 1’03”5 di vantaggio sulla Svezia.

Gli ultimi 7,5 km erano affare di Thierry Chenal, che nei primi 2 km perdeva circa 30 secondi dalla Norvegia e dalla Svezia, ma recuperava terreno con un primo poligono davvero impressionante (0+0). Forse in quel momento Chenal ha sentito aumentare un po’ la pressione, ma vista anche la sua poca esperienza internazionale è stato autore di una prestazione maiuscola. Arrivato all’ultima serie con un po’ di margine sugli svedesi, l’alpino di Sarre piazzava i primi 3 centri e poi iniziava a “pacioccare” un po’ con la sua carabina. Due errori per lui, e soltanto uno è stato recuperato con le ricariche. Il valdostano doveva quindi fare un giro di penalità: proprio in quel momento la Svezia passava davanti, ma la squadra azzurra teneva botta e metteva in ghiaccio un secondo posto storico.

Thierry Chenal (21’28”2, 0+0 1+3) è stato capace di mantenere molto distante il norvegese Tarjei Boe. La classifica vedeva al vertice la Svezia (Martin Ponsiluoma, Jesper Nelin, Sebastian Samuelsson, Fredrik Lindstroem, 1h19’44”1, 1+9) davanti all’Italia (1h20’54”9; 2+11) e alla Norvegia (1h21’48”7, 2+14). «Quando ho visto Dominik Windisch arrivare al cambio in testa con margine sugli avversari - ha sottolineato Thierry Chenal - mi è salita la tensione, ma tuttavia al poligono ho sparato bene e ho tirato un sospiro di sollievo. Nel secondo poligono in piedi ho preso i primi 3, poi ho cominciato a pensare all'occasione che avevo e così ho iniziato a sbagliare. Non riesco ancora a realizzare bene quello che abbiamo fatto, mi tremano le gambe, appena tagliato il traguardo sono andato ad abbracciare i compagni perché sono stati grandi».

Situazione diversa,

a Rupholding niente bis

Ieri, venerdì, l’Italia ha sognato un altro podio, ma è stato proprio Thierry Chenal a fallire la quarta frazione e a relegare gli azzurri in settima piazza. Bormolini prima, Hofer e Windish poi hanno confezionato un’altra gara quasi perfetta. Unico problema: questa volta gli azzurri non sono riusciti a fare il vuoto e portavano Chenal a iniziare la sua frazione sì davanti, ma insieme alla Francia di Antonin Guigonnat e alla Norvegia di Johannes Boe. Proprio un affondo di quest’ultimo, dopo un chilometro, ha deciso la gara, vinta dagli scandinavi in 1h13’11”1 (0+7 per Lars Birkeland, Tarjei Boe, Emil Svendsen, Johannes Boe). Chenal ha cercato di restare con il francese ma - alla lunga - ha pagato lo sforzo: ha salvato il primo poligono con 2 ricariche, ma nel secondo ha sbagliato 4 volte e ha girato, perdendo quindi il treno del podio. Alle spalle della Norvegia Francia e Russia, poi Germania, Austria e Svezia.

Nicole Gontier

“affonda” la 4x6 femminile

Se la Valle d’Aosta ha contribuito a fare la storia della gara maschile, nella 4x6 femminile di domenica a Oberhof i tanti errori al tiro di Nicole Gontier hanno con tutta probabilità scippato l’altra squadra azzurra del podio. La Francia di Anaïs Bescond, Anaïs Chevalier, Celia Aymonier e Justine Braisaz aveva vinto la staffetta in 1h12’42”4 (1+10): alle piazze d’onore, attardate di 32”4 (2+13) e a 48”2 (0+8), la Germania e la Svezia. L’Italia ha chiuso sesta, con un tempo complessivo di 1h14’49”3 (2+8), con un ritardo di 2’06”9 dalle vincitrici. Al lancio le azzurre hanno schierato Lisa Vittozzi, che cedeva il testimone in seconda posizione a Dorothea Wierer: l’altoatesina arriva al secondo cambio al comando, con 23” di vantaggio sulle francesi. La terza frazione era affidata a Nicole Gontier (19’50”5, 0+1 2+3), che con un secondo poligono da 5 errori (su 8 tiri) scivolava al settimo posto, mentre Federica Sanfilippo non poteva far altro che recuperare una posizione. Oggi, sabato 13 gennaio, alle 14.30 (diretta televisiva su Eurosport) un’altra staffetta, questa volta a Rupholding.

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